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Outing. Fidanzati per sbaglio

Regia di Matteo Vicino vedi scheda film

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La recensione su Outing. Fidanzati per sbaglio

di supadany
2 stelle

Ecco come scontentare tutti, un’operazione veramente deleteria fin dal titolo che lancia un’intuizione poi cavalcata nel peggiore dei modi possibile.

Il tentavivo è quello di ispirarsi alla commedia italiana che fu unendo l’utile al dilettevole, ma se il secondo aspetto ha un paio, giusto due, passaggi divertenti, il primo è nulla di più che un’autentico disastro.

Federico (Nicolas Vaporidis) e Riccardo (Andrea Bosca) sono amici da sempre e insoddisfanti dalla loro vita.

Quando la regione Puglia apre un bando alle coppie omossessuali, si fingono tali per aprire un’attività legata alla moda.

La bugia ha le gambe corte, ma non vogliono rinunciare al loro sogno.

 

 

Si tratta di un autentica sciagura, soprattutto le intenzioni sono mal riposte, tanto che è lecito chiedersi chi possa aver pensato una cosa del genere (potremmo aggiungerci, perché? Come?).

Gli equivoci e i malintesi, qui sempre presenti, sono il sale della migliore commedia all’italiana, ma poi occorre una logica, un percorso e soprattutto una linea guida.

Già tutto, visto il tenore, s’arrischia sul fatto che i protagonisti non sono gay, ma poi che un omosessuale stia al gioco (perché mai?) è una specie di naufragio. 

Ma non è finita qui, si vuole (pretende) essere pure seri su temi complicati, come il malaffare, addirittura si scende a compromessi (non proprio il massimo dell’etica), e il giornalismo impegnato, e qui la situazione precipita (nuovamente).

Concettualmente, non ne imbrocca mezza, solo Giulia Michelini prova a mettere un po’ d’ordine, ma è tutto inutile anche perché il personaggio poi partecipa inevitabilmente al trambusto.

Il film assume così le sembianze di un’indelicata mascherata che non sta in piedi per svariati motivi e che finisce con l’insultare la sensibilità comune così come quella del singolo.

Un autentico disastro, appesantito dalle musiche, che nei momenti seri ammorbano le parole, una roba(ccia) che, al netto di qualche risata (il malinteso con la suora a Massimo Ghini saltuariamente divertente), disarma in ogni direzione.

Maldestro e avventato, demoralizzante. 

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