Trama
L'incredibile ascesa ai vertici della Phénix, la più grande banca europea, porta Marc Tourneuil (Gad Elmaleh), semplice impiegato bancario, a non aver alcun scrupolo nei confronti di chi incontra sul suo cammino. Avido e bugiardo, truffatore e ossessionato dal sesso, non si ferma di fronte a nulla pur di raggiungere il suo scopo e distruggere il vecchio sistema della banca, metterne da parte l'azionista storico e liberarsi del precedente presidente. In un universo in cui fame di potere e sete di denaro sono gli unici comandamenti, si ritroverà però costretto a fronteggiare un fondo speculativo americano che agisce con metodologie ancora più infingarde delle sue.
Approfondimento
LE CAPITAL: IL CAPITALISMO TOTALE PER COSTA-GRAVAS
Crisi economica, andamento dei mercati finanziari, stabilità sono termini entrati nella vita quotidiana. Stabilizzare le borse mondiali e ottenere indici positivi sembra essere diventata la più grande rassicurazione di cui necessita l'uomo per superare la crisi che ha investito il mondo negli anni Duemila. Mentre tutti si diventa ostaggi dei mercati e dell'economia, ci sono persone che vivono la situazione con ansia e angoscia: sono coloro che operano nel settore finanziario, coloro per cui quel lavoro diventa motivo di orgoglio, di passioni e di avidità. Questo è lo sfondo in cui si svolge Le Capital di Costa-Gravas, nato quasi per caso dopo che il regista ha cominciato a interessarsi al tema leggendo Capitalismo totale, piccolo libro scritto dal banchiere eterodosso Jean Peyrelevade in cui l'attenzione si concentra sin da subito sull'aggettivo "totale" e sulla parola da cui deriva, "totalitarismo". Con il libro di Peyrelevade a far da stimolo, Costa-Gravas ha trovato la storia giusta da mettere in scena nel romanzo Il Capitale di Stéphane Osmont, un ex trotskista divenuto tecnocrate che conosce il mondo della finanza per averlo vissuto da dentro. Il modo in cui Osmont costruisce la parabola del protagonista Marc Tourneuillerie e analizza il personaggio durante il corso dell'avventura hanno spinto il regista a scrivere una sceneggiatura, che si è rivelata sin da subito impegnativa e portatrice di scoperte su un settore quasi mai visto dall'interno.
LA NUOVA CLASSE DOMINANTE
La sceneggiatura di Costa-Gravas non si proponeva solo di descrivere nel dettaglio il mondo del denaro, i suoi metodi e i meccanismi che lo regolano - come fa Osmont nelle quasi 600 pagine del suo romanzo - e nemmeno di raccontare le verità scoperte durante le ricerche approfondite fatte dal regista. Scopo di Costa-Gravas è più che altro raccontare come funzioni il mondo della finanza e quali sorprendenti verità nasconda. Tenendo a mente i casi più clamorosi che hanno riempito le cronache dei giornali (Kerviel che gioca in borsa e perde 5o miliardi di euro, il fallimento della banca Lehman Brothers, l'uso improprio degli hedge funds, gli scandali Libor e Euribor, gli accordi internazionali sottobanco per il riciclaggio del denaro del cartello messicano della droga, la violazione dell'embargo Onu all'Iran da parte degli istituti bancari britannici), Costa-Gravas racconta Marc Tourneuillerie mostrandone storia, sentimenti, piaceri e ruolo giocato nella tempesta finanziaria che coinvolge l'intero mondo.A regolare la sua vita e la lotta contro gli altri uomini è il denaro. Mentre gli altri ne sono stati accecati, Tourneuillerie ha costruito il suo percorso in maniera lucida. Colto, preparato in più discipline e lavoratore di buona famiglia, è il perfetto leader dei nostri tempi, simbolo di una nuova élite che, al posto dei governi, controlla la società pensando che questa non possa fare a meno di loro. Il mondo di Tourneuillerie è ricco di contraddizioni e la sua storia è una favola, un'allegoria la cui costruzione degli elementi viene presa in prestito dalla realtà: non è un caso infatti che i suoi maggiori oppositori siano americani e che il suo avversario sia Dittmar, un anglosassone con nome tedesco ma che opera nel mondo finanziario degli Stati Uniti.
Note
Adattamento dell'omonimo romanzo di Jean Peyrelevade.
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