Samuel (Lorenzo Richelmy), adolescente appena uscito da un istituto di detenzione minorile, viene affidato alle cure di Vincenzo (Stefano Cassetti), un assistente sociale in crisi di identità dopo la morte della moglie e allenatore della squadra di rugby, presieduta da Teresa (Stefania Rocca) e in cui ha giocato in passato. Solo, depresso e frustrato dai risultati ottenuti, Vincenzo cerca di crescere nel migliore dei modi la figlia Flavia (Margherita Laterza). La nuova vita in un piccolo paese di provincia spinge Samuel ai ferri corti con Vincenzo che, sorprendolo durante una rissa, lo ricatta con la minaccia di rispedirlo in carcere se non entra a far parte della sua squadra di rugby. Dapprima reticente, Samuel dimostra di avere qualità inaspettate per il gioco e comincia ad integrarsi alla squadra. Il difficile rapporto tra Samuel e Vincenzo è destinato però ad esplodere quando questi scoprirà il legame creatosi nel frattempo tra il ragazzo e la figlia Flavia.
Note
Il gioco di Artale, banale fino all’inconsistenza in sceneggiatura, funziona molto meglio in sede di regia, grazie a un linguaggio che ben si sposa con l’adrenalina del campo, il sudore delle maglie, la vita marginale vissuta per davvero. Il ritmo martellante, il montaggio in continuo rilancio e l’azzeccata interpretazione di Richelmy/Samuel ci fanno soprassedere volentieri su un percorso preparatorio all’agonismo degno di "Rocky IV", sulla performance fuori ruolo di Stefania Rocca e sull’intero campionario di ingenuità che permea "Il terzo tempo". A fine partita stringiamo la mano ad Artale che, tra l’altro, filma il rugby meglio di Clint Eastwood.
Ci sono film che nascono perdenti. Eppure hanno tanta voglia di vincere. Questo ce la mette proprio tutta. Come il suo protagonista, Samuel, un ragazzo appena uscito dal riformatorio, il quale, durante il periodo di semilibertà, viene affidato a Vincenzo, un assistente sociale che è anche allenatore di una squadra di rugby. Lo sport come riscatto sociale è un tema classico, consolidato,… leggi tutto
Bel film. Mai banale. Non ci sono segni di pressapochismo italiano o eredità televisive. Buon ritmo e ottime pause. Belle idee visive e narrative. Attori che sanno recitare e usare la voce. Lorenzo Richelmy da applausi.
La critica lo trova un film banale, ma forse noi troviamo banale la critica quando non sa più a cosa aggrapparsi. Che male c’è a fare un film che non… leggi tutto
Film tremendo veramente mediocre ma proprio alla grande.Ero curioso di vedere questo film per il tema trattato molto insolito al cinema, ma sinceramente mi aspettavo qualcosina di più.Il film era VENEZIA ORRIZONTI 2013 ha vinto la menzione speciale della giuria(????????) boooooo.Sinceramente mi piacerebbe fare due chiacchiere con queste persone e capire cosa hanno visto di interessante in… leggi tutto
Dopo Che ne sarà di noi (Giovanni Veronesi, 2004), istintivamente e senza prendermi troppo tempo per pensarci, ho subito indicato Elio Germano, classe… segue
Sarà anche banale soprattutto nel finale , ma mi sembra una storia italiana ben raccontata.Lo sport come alternativa a una vita segnata, il rugby come seconda possibilità. Gli interpreti sono bravi, il mondo del rugby è ben descritto. E l'Italia ha proprio bisogno di conoscere qualche altro sport, se poi è quello nobile come il rugby tanto meglio.
Un giovane esce di galera e passa alla rieducazione tramite servizi sociali alla quale assegnano come rieducatore tal Vincenzo che allena una squadretta di rugby e vuole inserire lo stesso ex galeotto.Faccio presente che Vincenzo (che dovrebbe rieducare) e' piu' fuori di testa lui che il giovane che deve rieducare,Poi gli attori mi sembrano tutti sbagliati nei loro ruoli (c'e' anche una…
Bel film. Mai banale. Non ci sono segni di pressapochismo italiano o eredità televisive. Buon ritmo e ottime pause. Belle idee visive e narrative. Attori che sanno recitare e usare la voce. Lorenzo Richelmy da applausi.
La critica lo trova un film banale, ma forse noi troviamo banale la critica quando non sa più a cosa aggrapparsi. Che male c’è a fare un film che non…
Ci sono film che nascono perdenti. Eppure hanno tanta voglia di vincere. Questo ce la mette proprio tutta. Come il suo protagonista, Samuel, un ragazzo appena uscito dal riformatorio, il quale, durante il periodo di semilibertà, viene affidato a Vincenzo, un assistente sociale che è anche allenatore di una squadra di rugby. Lo sport come riscatto sociale è un tema classico, consolidato,…
Giovane galeotto in semilibertà ha una possibilità di riscatto con il rugby. Si tratta di un classico prodotto italiano drammatico medio, mi è difficile capire come mai a differenza di tanti altri che restano nell'anonimato questo abbia ottenuto una buona distribuzione (De Laurentiis a quanto pare ci ha creduto non poco). La storia è poco originale, purtroppo aveva ragione - almno…
Film tremendo veramente mediocre ma proprio alla grande.Ero curioso di vedere questo film per il tema trattato molto insolito al cinema, ma sinceramente mi aspettavo qualcosina di più.Il film era VENEZIA ORRIZONTI 2013 ha vinto la menzione speciale della giuria(????????) boooooo.Sinceramente mi piacerebbe fare due chiacchiere con queste persone e capire cosa hanno visto di interessante in…
La vicenda del giovane Samuel, in semilibertà nella provincia romana dopo un’adolescenza di furti, rapine e riformatori, scorre nella più trita consuetudine del cinema di rinascita sportiva, nel quale il cavallo più indomito è poi sempre quello di razza. Da una parte Samuel e dall’altra Vincenzo, ex star del rugby e ora garante per la riabilitazione del ragazzo. Si dà il caso che…
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Commenti (1) vedi tutti
Un'opera prima piena di incongruenze e contraddizioni a volte troppo evidenti. Aspettiamo il regista alle prossime prove...
leggi la recensione completa di ezio