Trama
A causa di un fortuito errore Tadeo, un muratore sognatore, viene scambiato per un archeologo e assunto per una pericolosa missione in Perù. Con l'aiuto del fedele cane Jeff, della bella e giovane archeologa Sara, del pappagallo muto Belzoni e della guida peruviana imbrogliona Freddy, Tadeo si imbarca in un'avventura piena di misteri per salvare la mitica città degli Incas da un gruppo di malavitosi alla ricerca di antichi tesori.
Approfondimento
LE AVVENTURE DI TADDEO L'ESPLORATORE: DAL CORTO AL FILM IN 3D
Nel 2003, il regista Enrique Gato ha avuto la possibilità di realizzare il suo primo cortometraggio d'animazione in 35 millimetri. Si chiamava Tadeo Jones e il successo (premio Goya nel 2006 e 65 altri riconoscimenti nazionali e internazionali conquistati) è stato talmente grande da avvalorare l'ipotesi di cominciare a lavorare su un lungometraggio con lo stesso protagonista. Realizzando prima un altro corto dal titolo Tadeo Jones y el sôtano maldito (premio Goya 2008), la produzione ha dato avvio a Le avventure di Taddeo l'esploratore in lingua inglese e in 3D nel giugno 2008. Obiettivo principale sin dall'inizio era quello di fare un buon film divertente da trasformare in possibile successo da esportare ovunque in modo da garantire la sopravvivenza dello studio di produzione e rendere l'industria audiovisiva spagnola competitiva a livello internazionale. Nato inizialmente come parodia di Indiana Jones, il più celebre archeologo della storia del cinema, dal 2004 in poi Taddeo Jones si è evoluto fino ad acquisire una distinta personalità e un proprio universo di riferimento: senza fruste, pistole o giacca in pelle, Taddeo Jones lascia il resistente casco da operaio edile per avventurarsi in un viaggio in cui emerge tutta la sua simpatia.
RIFERIMENTI CINEMATOGRAFICI E IL MITO DI PAITITI
Alla realizzazione di Le avventure di Taddeo l'esploratore hanno lavorato 300 persone per 48 mesi, dando vita a oltre 50 location differenti e generando qualcosa come 14 milioni e 500 mila files.
Il modello di riferimento più diretto nello sviluppo della sceneggiatura è stato Il segreto degli Incas, un film del 1954 diretto da Jerry Hopper e interpretato da Charlton Heston. Oltre a questo film, le avventure di Taddeo Jones sono state influenzate anche da elementi provenienti da alcune mitiche saghe letterarie (Tintin e Allan Quatermain, in primis), dallo spirito intrepido di pellicole come Lara Croft Tomb Raider o La mummia e dal particolare modo di intendere l'azione di Jackie Chan. Taddeo Jones si ritrova a fronteggiare una delle imprese più emozionanti che potrebbero coinvolgere un archeologo: la ricerca della città perduta diPaititi. Partendo da un presupposto attinente alla realtà, sono state poi aggiunti diversi elementi fittizi e magici - come accade quasi sempre nei grandi film d'animazione - originati dalla fantasia degli sceneggiatori con l'intento di far divertire gli spettatori più piccoli e di far interpretare agli adulti il sottotesto dei messaggi veicolati.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonista di Le avventure di Taddeo l'esploratore è Taddeo Jones, operaio di un cantiere appassionato di archeologia e da sempre sognatore senza speranza. Sin da piccolo, Taddeo colleziona piccoli oggetti che gli danno l'illusione della grande scoperta e ha uno spirito infantile che gli fa vivere ogni situazione come l'avventura più grande della sua vita. Lungo la strada per Paititi, insieme all'inseparabile cane Jeff incontra diversi personaggi che lo affiancheranno ed altri che invece finiranno inevitabilmente per osteggiarlo. Sara Lavrof, con cui condivide il cammino, è la figlia di un archeologo di fama e ha seguito le orme del padre. Pur essendo un topo da biblioteca, Sara è anche pronta all'azione e da professionista quale è prende sempre tutto sul serio. Sara si muove in compagnia di Belzoni, il suo pappagallo dal forte carattere ma silenzioso, che preferisce scrivere piuttosto che parlare. Freddy, la guida peruviana dotata di grande senso dell'umorismo a cui si affidano, sorprende per la caratteristica di avere con sé tutto ciò che serve e che, come d'abitudine, prova a vendere a chiunque gli capiti sotto tiro.
Kopponen è, invece, il cacciatore di tesori più malvagio del mondo dell'archeologia. Con il suo entourage dell'Oddyseus forma un gruppo ultratecnologico di saccheggiatori merceneri, disposti a tutto pur di impadronirsi di antichi tesori e rivenderli al miglior offerente. Max Mordon, infine, è l'equivalente archeologo delle rockstar: bello, affascinante, intelligente e molto ambizioso. Rasenta quasi la perfezione e potrebbe anche essere il miglior archeologo al mondo.
Note
Impacciato ma coraggioso quanto il suo protagonista, il film del giovane Enrique Gato dà una spinta alla Spagna sulla via impervia dell’animazione digitale, ma la sua computer graphic è ancora poco fluida. Se il ritmo non manca e le gag dei comprimari bestiali (un cagnolino e un pappagallo muto che comunica tramite cartelli) faranno la felicità dei più piccoli, il film è fagocitato da citazioni fin troppo letterali: dalla micidiale pietra rotolante del Tempio maledetto fino alla guida peruviana un po’ ladro di I predatori dell’arca perduta. Con una spruzzata di Up e qualche licenza incongruamente sci-fi.
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