Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Il ridicolo è allo sbaraglio, le difese sono abbassate. “E' matto“ - “No, è il dolore“. Soderbergh cesella un gioiellino hitchcockiano alla “Torn Curtain”.
* * * ¾
Dis-simulazione.
Prozac (Effexor, Wellbutrin, Zoloft...) Nation.
“Better living through chemistry.“
Farmacie che vendono cibo dietetico, giocattoli, biglietti della lotteria...
Farmaci generici e medicinali equivalenti a vantaggio dei consumatori non consumati dalla malattia.
Allacciate le cinture, si parte...
“Non ti fa diventare quello che non sei, rende solo più facile essere quello che sei.“
Possibili effetti collaterali principali, secondari e improbabilmente in-accadibili successivi e conseguenti all'assunzione di Ablixa in associazione ad altri farmaci (e, in caso di soggetti particolarmente insensibili o per contro ultrasensibili, alla visione di “Side Effects” senza aver collegato il cervello col mondo delle cose come stanno. Ok, per la presunzione di questa frase mi ci mando da solo, grazie), a seconda del soggetto:
secchezza delle fauci, perdita di appetito, diarrea deflagrante e improvvisa e improvvisa e deflagrante perdita di peso, perdita di vista ed udito, perdita delle sensazioni tattili, caduta rimbalzosa scrotale, olfatto malriposto, gusto charmant, secchezza vaginale (anche se il soggetto è maschile), erezione capezzolare, comparsa di registratori digitali miniaturizzati, nausea, vomito, Roberto Formigoni (o Maroni, Calderoli...), perdita di equilibrio, acquisto di vertigini, calvizie, dolori addominali, dolori intercostali, dolore alla terza falange del dito indice (e allora non faccia così col dito!), tunnel carpale, stati confusionali, glutei secessionisti, urine scure, urine dense, urine bio-luminescenti, perdita di urine, assenza di urine, minzione seborroica, ansia, dipendenza, assuefazione, ittero, epatiti, Maurizio Gasparri, alopecia, stanchezza persistente, allucinazioni realistiche, miraggi tendenziosi, desiderio improvviso e irrefrenabile di andare a riguardarsi “Sex, Lies, and Videotape” per ridargli una chance, parasonnia acuta, nevrosi, ulcerazioni duodenali, gonorrea tignosa, feci scure, feci chiare, feci male ad assumere Ablixa, stipsi, flatulenza (anche vaginale, idem come sopra), Mauro Giovanardi, allergia all'Ablixa, sibili respiratori, pressione alta, sbalzi di pressione, pressione bassa, depressione (ma...? Eh, lo so....), nebbia (oscurità trasparente) velenosa, congestione nasale dovuta a escrescenze della mucosa interna al naso, epitassi da scaccolamento, pruriginose eruzioni cutanee, starnuto vaginale (ibidem come sopra), fenomenali eritemi multiformi, febbre, riduzione della temperatura corporea, paralisi, spasmi, edema follicolare, malessere generalizzato, collasso, infarto del miocardio, ictus, morte, Stefano Fassina.
“Sono salita sulla metro e ho dimenticato di scendere.“
Scritto (soggetto e sceneggiatura) e co-prodotto da Scott Z. Burns, classe 1962, co-autore dello script - andando ad affiancare Tony Gilroy - del terzo capitolo della saga Ludlumiana di Jason Bourne, the Bourne Ultimatum, e autore unico delle storie di tre degli ultimi film di Soderbergh : “the Informant !”, da un soggetto non suo (il libro-inchiesta di Kurt Eichenwald), “Contagion” (il cinico-sensato capolavoro della terza parte della carriera-filmografia Soderberghiana : “Traffic” e il dittico “Che” al confronto sono manichei) e questo “Side Effects”, che si potrebbe definire il fratello minore di quel film sulla parziale fine del mondo [qui in fondo c'è solo la fine di Channing Tatum, che esce di prigione dopo aver scontato la pena per insider trading – ah, il destino ! Asimmetria Informativa (altro che prostatica di ripiego DeLilliana...) : dalla Borsa al Bigino - col suo bel completo carta da zucchero col quale lo avevano portato dentro e sbattuto in gabbia], e che a quanto sembra (?) finirà per essere, con “Behind the Candelabra”, l'ultimo film in assoluto per il regista di Atlanta, Georgia.
“Aiuta a impedire al cervello [serotonina - neurotrasmettitori] di dirti che sei infelice.“
Fuori da quello che potrebbe essere l'edificio da cui prende il volo l'aeroplanino di carta in “Equilibrium” riuscendo dopo vari tentativi a ricevere la spinta e l'abbrivio giusti e a prendere la corrente ascensionale e la direzione ottimali per poter superare l'isolato di distanza e il tetto del palazzo di fronte e perdersi nell'azzurro dell'estate indiana NewYorkese, di fronte all'ideale “ Building N. 7 ” dell'...anima, inizia il film.
“Alcuni degli effetti collaterali possono includere nausea, debolezza muscolare, insonnia, cambiamenti nell'appetito, secchezza delle fauci, irritazioni, paga in contanti?“
[Il segno ''!'' l'ho messo, al solito appare nella pagina generale delle opinioni ma non in quella specifica del film né in quella personale : non che in questo caso serva più di tanto...] >>>
>>> Emily Taylor (Rooney Mara), fresca di ricongiungimento col dolce maritino (Channing Tatum) appena uscito di galera dopo aver scontato una pena per insider trading, si allaccia le cinture e si schianta contro un muro pigiando sull'acceleratore della sua berlina. In cura da uno psichiatra, il dottor Jonathan Banks (Jude Law - personaggio il suo oggettivamente ambivalente quanto quello interpretato in “Contagion”), inizia ad assumere ansiolitici e antidepressivi prescrittile dal medico, con effetti collaterali sempre più manifesti, concreti, reiterati e persistenti. Durante un episodio di sonnambulismo, accoltella a morte il marito. La carriera del dottor Banks inizia a cessare d'esistere, barcamenandosi tra il solito dop(pi)o lavoro di consulenze legali e la sospensione-radiazione dall'albo (addio pure alla partecipazione ai test di sperimentazione); ma lo psichiatra, mollato dalla moglie, non molla, e inizia ad indagare sul caso per conto proprio non potendo credere che il farmaco, prescrittole con leggerezza tornacontante (ma Banks è un brav'uomo, la scena con Augustin, l'uomo haitiano internato, è lì a dimostrarlo (sic) : “E' matto“ - “No, è il dolore“), possa essere la causa scatenante dell'episodio assassino. In queste indagini private, reincontra anche la Dottoressa Victoria Siebert (Catherine Zeta-Jones), conosciuta poco dopo aver preso in cura Emily, dato che la donna era stata il precedente medico analista dell'assassina che assunse l'Ablixa...
“Non hai mai preso il Paxil, vero?“ - “No“ - “Né lo Zoloft“ - “No. Solo l'Ablixa. Ma non mi ha fatto niente, praticamente“.
Gioiellino hitchcockiano alla “Torn Curtain”, come sempre di grande, densa regia.
Due minimali-imponenti movimenti di macchina, uno a tagliare in diagonale il quadro sezionando Rooney Mara, l'altro circolare attorno al tavolo di un ristorante partendo da un PdV neutro e ritornando su di esso, in opposizione a 180°, ''scoprendo'' (lo si sapeva già, era 'appena' entrato da una porta girevole) essere quello di Jude Law.
Gli ultimi 15 minuti sono rigonfi di una pletorica annichilente: il ridicolo è allo sbaraglio, le difese sono abbassate, Soderbergh ci avverte che sta per mettere il dito nella piaga. Lo fa. E inizia a ritorcer(ce)lo dentro.
(Quanto dev'essere dura compilare un Minnesota Test al contrario.)
Non è “Insider”, non è “Sicko” : Roche, Pfizer, SanofiAventis, Novartis, Bayer & C. vengono affrontate di sponda nei dialoghi (“Vedono la pubblicità in tv, ci credono“ : battuta di un dialogo fra medici, attenzione : del tutto o quasi a favore del farmaco... Del tutto. O quasi...) : a ognuno il suo giudizio, i dati ci sono tutti, basta leggerli.
“Pensare che succederà una cosa non è illegale. Infrangere una legge per farla succedere è un'altra storia.“
The other side of Melancholia.
“Mi ha insegnato come essere depressa“ : tra la Justine von Trieriana, l'Alice-Kristen del John Carpenter di the Ward (piccola parte per Mamie Gummer - due pose, gran presenza - e molti altri caratteristi ben utilizzati : Vinessa Shaw su tutti), le “Wild Things” Kelly e Suzie di John McNaughton, l'Edward "Teddy" Daniels / Andrew Laeddis di Scorsese e il Gordon Gekko di Oliver Stone, Emily sembra più forte della sua malattia mentale : l'ingordigia.
“Di colpo diventa molto difficile immaginare un futuro. Si chiama depressione, giusto?“
Gain senza Pain.
“Ho letto da qualche parte che c'è una differenza tra le lacrime di gioia e quelle di rabbia, è vero? Nella composizione chimica. Ma ad occhio nudo non si vede, sembrano le stesse lacrime.“
Se avesse letto anche da qualche altra parte...
Nè quantunque perdeo l'antica madre
valse a le guance nette di rugiada
che, lagrimando, non tornasser atre.
"Dante, perché Virgilio se ne vada,
non pianger anco, non piangere ancora;
ché pianger ti conven per altra spada."
Dante Alighieri – la Commedia – Purgatorio – Canto XXX
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