Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Film molto dialogato e sempre più disincantato, il marcio raggiunge ogni angolo della società, non risparmia nessuno, tutti sono coinvolti nel grande disegno yakuza. Doppi giochi e tradimenti sono alla base della trama, resi ancor più intensi da ottime interpretazioni; ovviamente il toro scatenato, il leone che torna in azione è Beat Takeshi, Takeshi Kitano, regista, sceneggiatore, montatore e protagonista del film (benchè compaia in totale per un quarto d'ora, è lui il padrone della scena). Attaccato come nel primo capitolo a vecchi valori yakuza è ancora più alienato dal mondo che aveva lasciato finendo in carcere, guardate un po', si concede anche momenti per riflettere: un mondo di vecchi e di giovani, dove i primi non hanno più onore e i secondi non riescono a prendere il timone, morendo quasi sempre per motivi futili; riesce anche a commuoversi il buon Takeshi fra un'efferatezza e l'altra, senz'altro i momenti più memorabili del film: come ci si può dimenticare delle sue crude esecuzioni? Sono già cult. Un grande film di genere, freddo, cupo, monocolore, un secondo capitolo che non delude e che risulta molto più compatto rispetto al primo. Una goduria.
Voto: 8
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