Trama
La guerra tra clan della yakuza per il controllo del potere preoccupa non poco le forze di polizia. La crisi economica ha portato i membri del Sanno, l'organizzazione più potente della regione di Kanto, a sfidare apertamente il pericoloso clan degli Hanabishi, coloro che dettano leggi e condizioni nella regione di Kansai. Non riuscendo a porre freno all'ondata di sangue generata, la polizia decide di rimettere in libertà Otomo (Takeshi Kitano), il vecchio scagnozzo che tutti credevano morto.
Approfondimento
OUTRAGE BEYOND: LA STORIA VISTA DA VICINO
Retto da menti giovani, il clan dei Sanno, protagonista "corale" di Outrage Beyond, è diventato una grande organizzazione espandendo il proprio potere nella politica e negli affari delle grandi imprese. I membri della vecchia guardia sono stati costretti a mettersi da parte, covando risentimento nei confronti di coloro che li hanno spinti ai margini. Su questa vulnerabilità punta soprattutto l'ambizioso detective Kataoka che, con trame oscure e sporchi trucchi, aprirà una partita del tutto nuova per la lotta di potere all'interno della yakuza. Nelle intenzioni di Kataoka c'è la volontà di istigare il conflitto tra i Sanno e il clan degli Hanabishi, nella speranza che si distruggano a vicenda. Per rendere i Sanno più deboli, subdolamente sfrutta le lamentele della vecchia guardia, non contenta dell'operato del nuovo comandante Kato e, pur di raggiungere il suo intento, Kataoka è disposto anche a liberare Otomo dal carcere (interpretato dallo stesso Takeshi Kitano).
La notizia della liberazione di Otomo crea molte tensioni all'interno del clan Sanno. Ad essere particolarmente nervoso è Ishihara, il cui tradimento aveva portato all'arresto di Otomo. Temendo una vendetta, Ishihara avvia una frenetica caccia all'uomo il cui unico imperativo è sparare a vista e uccidere Otomo. Quest'ultimo, però, non ha alcuna intenzione di farsi giustizia né tantomeno di ritornare a essere un mafioso. Viene convinto a ritornare in azione grazie a un patto che Kataoka gli fa stipulare con Kimura, ex scagnozzo di una famiglia criminale ormai estinta resosi responsabili di un accoltellamento in carcere ai danni dello stesso Otomo.
UN SEQUEL AMBIGUO
Outrage Beyond rappresenta per il regista Takeshi Kitano la possibilità di dare una nuova svolta alla storia raccontata in Outrage, presa come spunto di partenza per rivoluzionare la narrazione delle avventure di Otomo e i cliché tipici dei film di gangster. Poliziotti e mafiosi sono infatti in genere caratterizzati dall'appartenenza alle sfere opposte del bene e del male. Capita che ci siano anche rare situazioni in cui la yakuza viene messa a confronto con un mondo di poliziotti corrotti ma, solitamente, interviene sempre un agente con un forte senso della giustizia che riequilibra il tutto. In Outrage Beyond, invece, è difficile stabilire chi sia il buono e chi il cattivo. Con questa ambiguità di fondo, Kitano gioca con le strategie messe in atto da entrambe le parti in causa: non sempre alle intenzioni dei personaggi corrispondono poi le reali azioni e la storia si concentra soprattutto sui tentativi di polizia e yakuza di superarsi a vicenda in astuzia.
LA GIUSTA DOSE DI CRUDELTÀ
«Credo che un regista abbia bisogno di essere obiettivo sulla materia trattata. Posso pensare a delle scene cruente e violente ma qualche volta bisogna limitarsi. Sebbene io non sopporti la banalità nei miei film, non è così facile concepire una scena con la giusta dose di pepe. Contemporaneamente, però, cerco di non fare cose eccentriche solo per il gusto di farle. Essere un regista richiede equilibrio e gusto estetico per trovare la giusta dose di crudeltà da mostrare». Così il regista Takeshi Kitano si esprime sulle scene di violenza contenute in Outrage Beyond. Pur appartenendo al genere yakuza, il film si distacca notevolmente dalle due diverse scuole di pensiero rappresentate dalle saghe di Ken Takakura e Kinji Fukasaku. Come Outrage, anche Outrage Beyond presenta molti dialoghi attraverso i quali si ricostruiscono le psicologie dei personaggi e si dà grande rilevanza alla violenza verbale. Durante le riprese, agli attori è stato richiesto di rimanere fedeli ai dialoghi della sceneggiatura poiché ogni piccola modifica avrebbe potuto influenzare la trama.
IL RITO DEL SAKE
In Outrage Beyond Takeshi Kitano mette in luce le forte relazioni che rendono la yakuza un'organizzazione criminale unica al mondo. La natura spirituale dei vincoli assoluti tra i kyodai (i fratelli) e gli oyako (padre e figlio) si spinge al di là delle relazioni effettive che si instaurano tra fratelli di sangue e padri e figli reali. Questi legami pseudo-familiari sono sigillati dalla rituale condivisione del sake (il rito del Sakazuki), durante il quale si sancisce la gerarchia all'interno dell'organizzazione. Una volta che si condivide il sake, nessuno può sciogliere il patto sigillato, anche quando questo potrebbe andare contro i propri interessi personali.
Note
Seguito di Outrage (2010).
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Commenti (3) vedi tutti
Ho resistito mezz'ora...incomprensibile per me come possa piacere una farsa simile.
commento di Tex MurphyUn film pleonastico in cui nulla è superfluo (se non, magnificamente, il film stesso).
leggi la recensione completa di mckSara' pure il seguito di "Outrage" del 2010 ma gira e rigira siamo sempre li' con la Yakuza e un paio di scatole grandi cosi' e ancora peggio del predecessore.1.
commento di chribio1