Regia di Steven Knight vedi scheda film
Londra. Una coppia di barboni viene aggredita. Lui, nonostante picchiato a sangue, riesce a fuggire e a nascondersi in un appartamento momentaneamente libero, dal momento che l’inquilino è fuori sede per affari. L’uomo, conosciuto come Joey il matto dagli altri clochard, è in realtà Joey Jones, un ex combattente in Afghanistan, ricercato per diserzione.
Dal momento che l’inquilino è assente, l’uomo sfrutta tutte le comodità del lussuoso appartamento e dell’identità del proprietario, sapendo che ha a disposizione quasi otto mesi prima che lui ritorni. Lascia quindi la strada e cerca un lavoro. Prima lo trova come lavapiatti, poi come tirapiedi della mafia cinese. Distribuisce i proventi tra suor Cristina che fa beneficenza e si occupa dei diseredati e l’ex moglie con la propria figliuola.
Il tempo passa. Joey vive combattuto da un guazzabuglio di sentimenti contrastanti: l’affetto per suor Cristina, il desiderio di vedere più spesso la figlia, l’identità falsa che deve mantenere per non finire alla Corte marziale, la complicità con la mafia cinese, il desiderio di giustizia che lo spinge a cercare l’assassino di Isabel, la giovane senzatetto con cui condivideva il cartone.
Un triller diretto da Steven Knight che punta il dito sui crimini contro l’umanità e sui traumi conseguenti che spingono a isolamento, alcolismo e droga. Una ricerca condotta dallo stesso regista sulla popolazione dei senzatetto di Londra, ha evidenziato che una parte di essi sono ex militari dell’esercito britannico.
Per la riuscita del film, il regista si affida a un professionista del genere, Jason Statham, il “Bastardo Inglese” specializzato in thriller di azione.
La sceneggiatura e una buona fotografia ci permettono di ammirare una Londra suggestiva, sullo sfondo del Tamigi.
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