Regia di Louis Leterrier vedi scheda film
Quattro illusionisti, ognuno con una specialità diversa, vengono reclutati da un misterioso personaggio per mettere in piedi una serie di spettacoli con rapina incorporata. Lo spettatore ben disposto vorrebbe evitare confronti con The prestige, ma è il film stesso a esibire una sconsiderata quantità di riferimenti nei minuti iniziali: prima l’invito a guardare con attenzione, poi il (finto) incidente dell’escapologa nella vasca piena di piranha, poi compare addirittura Michael Caine in carne e ossa e a quel punto non ci si stupisce più di nulla, neanche che Mélanie Laurent voglia portarsi a letto Mark Ruffalo. L’intreccio sarebbe ben congegnato, la visione è anche godibile, ma inserire una sorpresa in ogni scena significa annullare ben presto ogni effetto sorpresa (per dire: chiunque arriva subito a capire che nell’incidente stradale sul ponte non è morto nessuno); e la rivelazione conclusiva arriva quando ormai non interessa più un gran che. Infine i novelli Robin Hood sono così irritanti da far venire voglia di tifare per banche, lobby e multinazionali; specialmente Harrelson, per descrivere il quale rubo una battuta a Daniele Luttazzi (ogni tanto tocca pure a lui): “quest’uomo ha la faccia di uno che da bambino è stato picchiato, ma non abbastanza”.
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