Regia di Louis Leterrier vedi scheda film
Dalla strada al palcoscenico, ma non stiamo parlando della consueta scalata al successo di una squadra di ballerini: i 4 protagonisti di Now You See Me. I maghi del crimine orchestrano una danza più liberatoria dell’hip-hop. Il virtuoso delle carte, la frizzante maestra dell’escapologia splatter, l’ipnotista più irritante e irritabile del Mentalist televisivo , il borsaiolo gentiluomo: raccolti dai vicoli e coinvolti da un misterioso benefattore in un gioco più grande della “grande illusione”. Novelli Robin Hood sull’onda - lunga - della crisi, cavalcano la legittima frustrazione della gente comune scavalcando ostacoli straordinari: lo spettatore dello show, teletrasportato nel caveau della propria banca, diventa attore di un furto milionario che si conclude in una pioggia di dollari dispensati alla folla. Jesse Eisenberg, carismatico capo della banda, dirà che la magia è soprattutto questione di fiducia. Non ne occorre troppa per lasciarsi andare alla truffa di Leterrier, che indebolisce le difese razionali calandoci in un incanto di prologo: quando compare il titolo, siamo già stati rapiti. Il resto lo fanno un cast prodigioso, una sceneggiatura-scatola magica, un duo di cattivi diversamente torbidi (lo speculatore Caine e il disvelatore Freeman). Se i Quattro cavalieri (così si fan chiamare) sono l’espediente narrativo di un disegno più importante, Now You See Me è un’illusione (scoppiettante, avvincente, congegnata a orologeria) d’estiva evasione: serba una vendetta sociale mentre ne mette in scena una personale.
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