Regia di Louis Leterrier vedi scheda film
La magia ai tempi della crisi. Un’ escapista (Isla Fisher) , un mentalista (Woody Harrelson) , un borsaiolo (Dave Franco) e un bucaiolo (Jesse Eisenberg) si ritrovano a lavorare insieme in numeri di magia sempre più imponenti e spettacolari , guidati da un misterioso demiurgo – burattinaio che crea per loro il mito dei Quattro Cavalieri legati ad una mistica società segreta di maghi denominata l’Occhio.
I quattro scatenano l’Apocalisse distruggendo le certezze finanziarie dei ricchi, finanziando i poveri in numeri di grande magia da stadio e divenendo in breve tempo dei temuti (dalla legge) e rispettati (dal pubblico) Robin Hood che rubano per donare al popolo. Seguono inseguimenti.
L’inseguitore è il goffo ispettore Mark Ruffalo aiutato dall’esile (anche come presenza) Mélanie Laurent. Il Grande Antagonista, demistificatore di maghi per interesse, è un sempre più presenzialista di lusso Morgan Freeman.
Supercast – anche l’Occhio vuole la sua parte – per il film di Luis Leterrier che mischia la prestidigitazione silvanica con l’illusione mediatica di massa alla Copperfield e il caos ritmico digitale delle produzioni hollywoodiane .
Ispirato alle gesta del grande mago contemporaneo Dynamo che pare abbia dichiarato – forse per assicurarsi un copioso capitolo autobiografico in caso di memorie scritte – che gli era balenata davvero l’idea di rapinare banche sfruttando il suo talento da illusionista e figlio dell’incertezza digitale di Internet in cui il vero e il falso si mischiano nel verosimile, il film è furbo, veloce, falso come un numero di magia ma senza la stessa filosofia.
Now you see me è a tratti divertente, almeno fino a quando bisogna cominciare a tirare le fila prima della fine, cosa che per la complessità del tutto comincia verso metà film. E da qui cominciano i problemi. Bisogna spegnere il cervello per accogliere il criptico piano che sta dietro tutto il baraccone. E come il baraccone della storia dei Cavalieri si risolve per scatenare la più complessa rivalsa personale, dopo tanto fumo e fuoco e fiamme su motivazioni sociali il film partorisce un topolino nella risoluzione del mistero finale. I grandi intenti si sgonfiano e si riducono ad una incancrenita vendetta, con il personaggio misterioso/demiurgo/dio degli inganni che spende un’altra metà di film per imbastire un cervellotico spiegone della stessa complessità dei trucchi che ha esibito. D’altronde il film crea l’attesa per la Rivelazione di questo personaggio senza peraltro fornire uno straccio di indizio su chi possa essere. In questo modo potrebbe essere chiunque, e quando il Signor Chiunque si rivela, l’accettazione è automatica, facile e dimenticabile. La sceneggiatura di questo carrozzone dell’inverosimile, palesemente assurda, fa di Now you see me un film di scintillante intrattenimento action senza pathos che espone la magia contemporanea, l’illusione di chi vuole credere a tutti i costi che la magia esista per salvare l’idea di una realtà irrimediabilmente deludente e frustrante, al severo giudizio della sospensione dell’incredulità dello spettatore. Magia che tiene ben distante il pubblico perché il trucco una volta scoperto , esattamente come il lungo finale del film, può essere ancora più deludente della realtà. Lasciamo perdere il discorso della società segreta di maghi l’Occhio, perché è buttata lì a ingarbugliare ancor di più uno script già di per sé zoppiacante. Ben altra cosa sotto tutti i punti di vista il capolavoro di Nolan, The Prestige (2006). Recuperare e farsi ammaliare da un gioiello di scrittura e messa in scena, please.
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