Regia di Louis Leterrier vedi scheda film
Louis Leterrier è senz’altro uno dei registi più coatti (inteso in senso non solo o non troppo negativo, se vogliamo) del momento: un Rob Cohen o un Paul W.S. Anderson francese insomma, con minor autorialità di quest'ultimo (che già ultimamente pare svenderla in brandelli sempre più rilevanti) e ancora più passione per l’azione e il ritmo forsennato: per la corsa e l’adrenalina. Scorrendo la sua già nutrita filmografia, notiamo come almeno una certa coerenza unita alla voglia di dar vita a prodotti leggeri ma totalmente scorrevoli se non appassionanti (almeno a tratti) sia il punto in comune che caratterizza pressoché ogni suo progetto sino ad ora concepito: tutte produzioni di un certo budget e che, nel corso della carriera, hanno visto coinvolti attori sempre più illustri e ricercati nel panorama divistico internazionale.
Questa sua ultima accattivante opera ci porta nel mondo - già percorso ampiamente da autori anche illustri - dell’illusionismo, della magia intesa come trucco e non tanto come potere soprannaturale. Smascherando molto presto l’illusione ad un puro permeditato gioco ad incastro dove organizzazione e disinvoltura riescono a diventare un mix per sorprendere e manifestare stupore nello spettatore: dando vita ad una macchina creativa che gioca su una meticolosa premeditata costruzione per sbalordire il pubblico con effetti speciali e ritmo frenetico, in uno spettacolone ipnotico e irresistibile che risulta in grado di attrarre le masse festanti del pubblico adorante che li guarda, e di conseguenza noi del pubblico reale in sala.
Quattro famosi maghi (Jesse Eisenberg, che da nerd per eccellenza si trasforma quasi in seduttore, Woody Harrelson, straripante e con ghigno accattivante come d’abitudine, Isla Fisher, carina e dinamica, Dave Franco, promettente fratello di James: tutti scattanti, motivati e molto in parte) specializzati ognuno in un particolare campo dell’illusionismo, si uniscono per dar vita ad un rutilante show a puntate, una tournée che parte da Las Vegas con la quale riescono addirittura a svuotare le casseforti di una banca francese, colpevole solo di detenere i risparmi di un turista francese “casualmente” (si fa per dire) scelto tra il pubblico in delirio presso la magica città del gioco d’azzardo circondata dal deserto.
Questo fatto mette in moto immediatamente le forze dell’ordine e in particolare un determinato agente dell’FBI (Mark Ruffalo) e una misteriosa collega francese (Melanie Laurent), che iniziano ad indagare, con la complicità del più famoso smascheratore di maghi (Morgan Freeman) per impedire che durante i successivi spettacoli le truffe si amplifico come promesso dai quattro Cavalieri. A farne le spese di questi giocolieri pazzerelli, pure un famoso mago milionario, azionista di riferimento altresì di una truffaldina compagnia assicurativa (è il grande Michael Caine, un signore d’eleganza e glamour). Il film è pianificato molto bene, dinamico negli inseguimenti e spettacolare negli show che risultano inevitabilmente irresistibili. Alla fine forse resta poco di indelebile nella memoria, forse nulla, ma il film consente un paio d’ore di svago “disonesto” come i trucchi e le magie dei quattro scaltri lestofanti dell’occulto.
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