Trama
Settembre 1995. Dopo la separazione dal principe Carlo d'Inghilterra, Diana (Naomi Watts) spacca l'opinione pubblica: molti la amano e altrettanti la detestano mentre la sua vita all'interno di Kensington Palace comincia a starle stretta. Una visita improvvisa all'ospedale Royal Brompton le fa conoscere Hasnat Kahn (Naveen Andrews), affascinante cardiochirurgo di origine aristocratica pakistana. Attratti l'uno dall'altra e imprigionati in situazioni molto differenti, finiscono con l'innamorarsi. Mentre vive il nuovo amore, Diana divorzia da Carlo e il suo nome campeggia su tutti i giornali per il suo impegno nella campagna antimine, la sua attenzione ai problemi sociali e i suoi viaggi intorno al mondo per sostenere enti di beneficenza. La stabilità raggiunta però dura poco, la stampa scopre la loro relazione e i volti di Diana e Hasnat campeggiano sulle prime pagine dei tabloid e Hasnat, messo alle strette, decide di porre fine alla storia, spezzando il cuore di Diana. Durante l'estate del 1997, un po' per vincere la tristezza un po' per suscitare la gelosia di Hasnat, Diana comincia a frequentare Dodi Al Fayed (Cas Anvar).
Approfondimento
DIANA: GLI ULTIMI DUE ANNI DI LADY D.
Diretto da Oliver Hirschbiegel e sceneggiato dal drammaturgo Stephen Jeffreys, Diana ripercorre gli ultimi due anni di vita della principessa Diana di Galles, morta in un tragico incidente automobilistico il 31 agosto 1997. La storia prende avvio quando, il primo settembre del 1995, la principessa e il dottor Hasnat Khan si sono conosciuti presso il Royal Brompton Hospital di Londra.
Ufficialmente separata dal principe Carlo dal dicembre 1992, Diana aveva alle spalle diverse sfortunate storie d'amore e, proprio mentre stava rimettendo in discussione la sua esistenza, ha finito con l'innamorarsi del chirurgo pakistano. La loro relazione, per qualche tempo, rimase segreta e spinse la principessa a chiedere il divorzio nell'agosto 1996 da Carlo, con la speranza di essere finalmente felice per il resto dei suoi giorni. Divenuta un'icona a livello mondiale, Diana aveva quasi tutti i giorni i paparazzi alle costole ma, nonostante i tabloid riportassero che poco prima di morire stava per sposare il miliardario Dodi Al-Fayed, in pochi sapevano che aveva appena tentato di convincere Hasnat Khan a ritornare insieme a lei.
UNA SCENEGGIATURA VICINA ALLA REALTÀ
L'idea di realizzare un film su Diana e la sua più grande storia d'amore si deve alla casa di produzione Ecosse Films che, non volendo produrre un biopic tradizionale, ha voluto soffermarsi solo su un periodo ritenuto tra i più fondamentali nella vita della principessa, due anni nelle quali è stata veramente felice e si è impegnata in prima linea per diverse campagne umanitarie di sensibilizzazione (come quella delle mine anti-uomo). A confermare il legame tra Diana e l'evolversi dei fatti è stato lo stesso Hasnat Khan nel corso delle indagini svolte da Scotland Yard dopo l'incidente mortale sotto il tunnel dell'Alma a Parigi. Volendo tracciare con la massima accuratezza possibile gli ultimi due anni di vita di Diana, lo sceneggiatore Jeffreys ha condotto ampie ricerche d'archivio e ha incontrato consulenti e testimoni che hanno conosciuto direttamente la principessa, come ad esempio la guaritrice Oonagh Bradford. Pur lasciando in certi frangenti libero sfogo alla fantasia, Jeffreys ha voluto come consulente sul set la scrittrice Kate Snell, autrice del best seller Diana - Her Last Love, in cui si esaminano con precisione chirurgica gli eventi salienti della relazione tra Diana e Khan.
DIVENTARE LADY D.
Per interpretare il ruolo della principessa Diana, una donna complessa e passionale che aveva deciso di riprendersi la propria libertà dopo un matrimonio disastroso, i produttori hanno chiamato l'attrice inglese Naomi Watts, che ha esitato a lungo prima di accettare la parte. Per prepararsi ad entrare nei panni di Lady D., la Watts ha lavorato soprattutto sulla propria voce seguendo per sei settimane prima dell'inizio delle riprese i consigli della preparatrice vocale Penny Dyer e quelli di William Conacher durante le riprese. Seppur Diana fosse di origine aristocratica, la sua voce - calma e calda - era in grado di lasciar trasparire ogni emozione. Per studiarne tonalità e flessione (ma anche i gesti che accompagnavano il modo di parlare della principessa), la Watts ha visto e rivisto l'emozionante e in certi passi brillante intervista che la principessa rilasciò a Martin Bashir per il programma televisivo della BBC Panorama nel 1995.
Per rendere fisicamente somigliante l'attrice e la principessa è occorso lavorare anche sul trucco (la Watts ha ad esempio indossato una protesi al naso durante le riprese) e sul parrucco, lasciati alle cure di Noriko Watanabe, e sui costumi, affidati a Julian Day, che non ha esitato a contattare la maison Versace per ricreare l'abito blu che Lady D. indossò in occasione di una serata evento a Sydney legata a Victor Chang.
A interpretare il ruolo di Hasnat Khan è invece l'attore indiano Naveen Andrews, notato dai produttori in Il paziente inglese di Anthony Minghella. Dodi Al-Fayed, morto insieme a Lady D, ha il volto di Cas Anvar mentre William ed Harry, i due figli della principessa, sono impersonati rispettivamente da Laurence Belcher e Harry Holland.
Note
La regia impagina di fino inquadrature mai banali, con un occhio filologico ai giornali dell’epoca e uno ai dispositivi multipli atti a restituire la Diana istituzionalizzata. Un buon lavoro, se non fosse per la conduzione del versante intimo che, a conti fatti, costituisce il fulcro dell’opera per minutaggio e rilevanza. Qui la regia si appiattisce su standard televisivi, la sceneggiatura si sfilaccia e le interpretazioni di Watts e del pacioso Andrews corrispondono a un cambio di registro che vira su versanti soapoperistici, con coazioni a ripetere di tenerezze e drammi amorosi. Per la prima volta portata su grande schermo, Lady D avrebbe forse meritato di meglio.
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Film un pò altalenante ma bene Recitato ,come Ricordo.voto.5.5.
commento di chribio1Sarebbe stato facilissimo scadere in una plastificata agiografia glamour... Voto 7.
leggi la recensione completa di ezzo24Naomi Watts straordinaria, ma sceneggiatura centrata troppo sulla vita post divorzio di Diana.
leggi la recensione completa di mek mady