Regia di Vittorio De Seta vedi scheda film
Una giornata fra i pastori che abitano l'altopiano di Orgosolo.
"Questo è il Supramonte di Orgosolo, in Sardegna, un tempo rifugio di latitanti e di banditi. In questa pietraia desolata, oggi, pochi pastori contendono al freddo e alla fame l'esistenza delle proprie greggi". La didascalia di apertura ci immette in maniera chiara nel mondo documentario di De Seta, un mondo fatto di immagini scarne e al contempo evocative, dirette, come quelle appunto di questo cortometraggio. La cui principale novità è l'ambientazione in terra sarda: finora il regista siciliano si era infatti rivolto all'altra delle due principali isole italiane, la propria; ma pur cambiando il contesto geografico, l'approccio etnologico del regista rimane invariato. Nessun commento, nessun dialogo, niente che possa distogliere l'attenzione dello spettatore dalla visione; sequenze rapide e nette, che raccontano le faticose abitudini quotidiane dei personaggi da cui il titolo del lavoro. Come è noto, De Seta raggiungerà fama e onori tre anni più tardi con il lungometraggio Banditi a Orgosolo; meno noto è invece il fatto che il regista cominciò a prendere le misure del film proprio con questo corto - undici minuti appena di durata - del 1958. 6/10.
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