Regia di Giuliano Carnimeo vedi scheda film
Pierino c'entra solo nel titolo, usato per sfruttare l'inaspettato successo dei primi film barzelletta con Vitali protagonista, ma qui il personaggio si chiama Alvaro Gasperoni e si riferisce al Medico della mutua con Sordi, cui rimanda il motivetto composto da Piccioni per il film di Zampa. Vitali, peraltro, interpreta due personaggi, ma quello che più si avvicina al vecchio personaggio di Pierino, si chiama Pippetto e dovrebbe essere il fratello minore del medico della SAUB. E Pierino viene citato proprio per consentire al comico romano di deporne le vesti, quando il padre (Carotenuto), nel celebrare la laurea, significativamente ottenuta ad Addis Abeba (dopo la licenza elementare a Roma, quella media a Frosinone, la ginnasiale a Catanzaro e la liceale a Canicattì), afferma che da quel momento il figlio non sarà più Pierino, ma il dottor Gasperoni.
Da quel momento, comincia una sequela di situazioni da barzelletta, più o meno spinta, fino alla cacciata di Gasperoni dalla clinica diretta dal prof. Tambroni (Feliciani), per avere usato gli stessi metodi dei suoi colleghi, ma con minore ipocrisia e all'approdo alla clinica privata creatagli appositamente dal padre, facoltoso proprietario di dieci macellerie romane, nonché affiliato alla loggia massonica P2.
I momenti di divertimento non sono tantissimi e quasi tutti sono affidati alla verve di Mario Carotenuto; e tuttavia mi viene da ripensare con qualche goccia d'affetto a questo cinema casereccio, dove la parte del leone la facevano ancora i volti del sottobosco cinematografico romano, da Ennio Antonelli a Luciano Bonanni, da Franca Scagnetti a Franco Caracciolo e Salvatore Baccaro.
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