Regia di Giuliano Carnimeo vedi scheda film
In tempi di presunti comici: milionari, paratelevisivi e post natalizi (vedi Zalone tra gli altri) tocca “rivalutare” il sessantenne Alvaro Vitali con qualche senso di colpa postumo. Comico puro di derivazione felliniana (ben quattro film!), epifenomeno bruciato in fretta nei primi anni ottanta (con un ripescaggio d’autore in MORTACCI di Sergio Citti) eppure non malaccio rispetto a certo ciarpame odierno. Attore romanesco (trasteverino) da tavole d’avanspettacolo genuino, mica Zelig della tv berlusconiana, finto trasgressiva de Le Iene o insulsa e registrata di Ricci. Sadicamente meglio la comicità intestinale e infantile di PIERINO MEDICO DELLA SAUB, apoteosi del trash e del peto. Episodio apocrifo della fortunata serie barzellettiera diretta da Giuliano Carnimeo, quasi un maestro della regia rispetto al re dei primi due Pierini Marino Girolami. Espulso come remake scatologico de IL MEDICO DELLA MUTUA dell’inarrivabile Sordi con le celebri musiche di Piccioni riproposte come tema portante, PIERINO… si lascia ancora guardare per il ritmo delle gag/barzellette concatenate e per un’alta concentrazione di stupidità trasudante da ogni fotogramma rendendo masochista lo sguardo dello spettatore con il cervello in libera uscita.
Alvaro Gasperoni ha un padre macellaio all’ingrosso ammanicato con la P2 e dunque si è potuto diplomare a Catanzaro e Canicattì e infine laureare ad Addis Abeba (il Trota ha preferito l’Albania). Viene assunto in un ospedale romano e comincia la sua esperienza di medico e chirurgo improvvisato, combinando guai e interventi chirurgici mostruosi da “Cronaca vera”. Per diventare vice primario deve avere tanti pazienti ed ecco che comincia a far ricoverare un esercito di parenti e amici che neanche Alemanno…un ispettore del Ministero metterà fine alla parentopoli dell’arrivista Gasperoni. Come l’originale Guido Tersilli, anche lui rinascerà con le cliniche private.
Nel variopinto cast risaltano caratteristi sfortunati come Francesco De Rosa (bravissimo non solo nel cult FEBBRE DA CAVALLO e morto suicida un paio di anni fa), l’eterno Ennio Antonelli (“Che cos’è la laurea?- Un pezzo de carta-Allora ce se pulito er culo”), l’incredibile Sal Baccaro (“Ce l’hai ancora mamma e papà? E allora arifatte fa da capo!”), la desnuda di turno è Serena Bennato, poi il decano dei caratteristi Mario Carotenuto. Alvaro doppio e scatenato anche nei panni del cugino con la zeppola e i capelli rossi Pippetto, nomen omen…
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