Regia di Dennis Bots vedi scheda film
Grazioso e godibile, realizzato per un pubblico di giovanissimi, quali sono i protagonisti del film, ma apprezzabile, pur nella sua semplicità, anche da chi ha qualche anno in più sulle spalle. E per la precisione: Akkie non ha 8 anni, bensì è all'ottavo (e ultimo anno) anno della scuola primaria olandese, e quindi è una ragazzina di 11-12 anni.
Film olandese scoperto per caso grazie ad una richiesta dello scorso marzo di un utente di MemoCinema, sito che mi piace frequentare perché è stimolante e divertente aiutare, o almeno provarci, persone come noi che cercano di ritrovare quell'opera di cui si è persa memoria del titolo, e spesso anche della trama; io stesso, assieme ad un altro "smemorato", sono stato aiutato da un utente tenace e generoso grazie al quale ho ritrovato una pellicola vista alla televisione nella mia primissima infanzia negli anni '60, si trattava di “Dolina Miru” (La valle della pace), del 1956.
Quindi, tornando a parlare di questo film del 2012, apprendo dalla versione inglese di Wikipedia che il titolo originale è “Achtste Groepers Huilen Niet”, quello inglese è “Eighth Graders Don't Cry”, conosciuto anche come “Cool Kids Don't Cry”, con cui è censito qui su FilmTV.
Avendo letto che è un adattamento di uno dei più famosi romanzi olandesi per bambini mi sono incuriosito, l’ho cercato su Amazon Prime Video e, con grande sorpresa, era in catalogo! Con audio originale, ma tanto non amo il doppiaggio, e i sottotitoli in italiano, indispensabili ovviamente perché di olandese proprio non ne mastico una parola; il titolo è "Quelli di terza media non piangono".
Il film è grazioso, godibile e ben recitato dai giovanissimi attori, commovente ma senza esagerare, direi quasi “asciutto” nel raccontare il dramma della ragazzina protagonista, e nonostante la semplicità della trama la storia scorre fluida anche con alcuni momenti di umorismo, alternati ad altri di tensione, sempre proporzionata all’età degli interpreti e del pubblico a cui si rivolge.
Ecco il problema: il pubblico a cui si rivolge… Eh sì, perché io lo rivedrei volentieri con il mio figliolo più piccolo, che ha 11 anni, ma temo possa annoiarsi, abituato ai ritmi veloci degli anime…
Eppure, per la “pulizia” della realizzazione, dei dialoghi, delle battute umoristiche, delle situazioni sgradevoli, è davvero un peccato che non sia noto ai nostri implumi spettatori, il mio parere è che meriterebbe di essere proiettato nelle scuole medie, e perché no, anche in quinta elementare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta