Regia di Marino Girolami vedi scheda film
Primo capitolo della trivialissima saga di Pierino, il discolo delle barzellette per eccellenza; Girolami, che non è mai stato un fenomeno come regista, coglie uno dei suoi maggiori successi al botteghino ad un passo dal ritiro artistico; Vitali dal canto suo, che già era sulla breccia della commedia da una decina d'anni, viene consacrato da questa pellicola nell'immaginario nazionalpopolare, operando un'esemplare sintonia fra attore e personaggio che gli frutterà in futuro vari altri ruoli di pressochè analogo stampo (Giggi il bullo, Gian Burrasca). Inutile discutere sulla trama o sul significato (!) di un simile prodottaccio, realmente tirato via inanellando una consequenziale salva di barzellette più o meno oscene; si ridacchia per un'ora e mezza in libertà, spaziando fra superdotati, escrementi umani, prostitute, giochetti di parole a sfondo sessuale e quant'altro possa scaturire da una raccolta delle peggiori battute nelle bettole dei quartieri infimi (con il filo rosso delle funzioni corporee, ad ogni modo). Gianfranco Clerici, Vincenzo Mannino ed il regista stesso si sono occupati della raccolta e della disposizione delle suddette, sotto forma - chiamiamola così - di sceneggiatura; nel cast ci sono buoni ed ottimi caratteristi: Riccardo Billi, Marisa Merlini, Michele Gammino, Enzo Garinei, Vincenzo Crocitti, Ennio Antonelli, Michela Miti, Francesca Romana Coluzzi, Salvatore Baccaro... manca solo, incomprensibilmente, Jimmy il Fenomeno. Sul perchè un lavoraccio simile faccia tanto ridere gli italiani è inutile arrovellarsi; sta di fatto che le barzellette (soprattutto quelle oscene), dalla notte dei tempi, divertono ogni strato culturale della società ed è in effetti francamente inevitabile, di quando in quando, che sorga un sorrisino alla visione di questa sgangherata pellicola. 3,5/10.
Il discolo cresciutello Pierino va ancora a scuola, dove tormenta la maestra e fa da cattivo esempio per i compagni di classe; a casa è in sintonia solo con il nonno rintronato, mentre i genitori, nei suoi confronti, sono semplicemente disperati.
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