Regia di Peter Weir vedi scheda film
VOTO :7++.
Il mistero avvolge tutto il film.
Ne ho visti tanti davvero, ma il clima che riesce ad instaurare Weir qui, non l’ho mai ritrovato altrove.
Siamo in un college femminile nel 1900, tutto elegante e compassato nei costumi, ma delle ragazze ci fan capire fin da subito di provare sensazioni profonde, per nulla attinenti alla vita che fanno.
C’è una gita fuori porto, vicino alle rocce di Hanging Rock e le protagoniste chiedono di poter visitare la collina, allontanandosi dal gruppo.
Loro hanno un’eleganza ed un’assenza mistica dalla realtà che fa presagire la disgrazia o forse l’epurazione.
Disgrazia che poi succede, saranno disperse tra il dolore di tutti.
Soluzione non c’è e non viene data, possiamo farci i nostri castelli e già un film che ti lascia immaginare una parte di storia fornisce una partecipazione superiore pure al 3D.
Weir ha gusto e stile ed il risultato è un film raggelante che lascia diversi dubbi sulla risoluzione dei fatti.
Forse che la vita era troppo dolorosa e l’idea di un mondo dell’aldilà più consono alle loro emozioni valeva la pena di scomparire?
Ma i corpi non ci sono, che sia una favola?
O semplicemente è successo qualcosa di drammatico?
Tant’è che un dubbio a volte vale più di mille certezze.
Per il resto è girato con notevole grazia ed accompagnato da temi musicali decisamente avvolgenti.
Spiazzante con gusto.
VOTO : 7++.
Regia di alto profilo, sia dal punto di vista della ricerca di una perfezione estetica, sia da quello della narrazione e della capacità di non fornire certezze.
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