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Picnic ad Hanging Rock

Regia di Peter Weir vedi scheda film

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La recensione su Picnic ad Hanging Rock

di orsotenerone
9 stelle

Siamo nel 1975 e grazia a Picnic a Hanging Rock, Peter Weir si apprestava a diventare un regista di fama mondiale.

Tutto meritato grazie ad una regia incredibile ed una storia difficile da raccontare ma che diventa un mix tra esoterismo e storia di vita.

Per volere della scrittrice il film risulta essere il racconto di una storia vera, ma invece è frutto della fantasia della scrittrice, del suo romanzo.

 

La fotografia onirica regala quell’incertezza tra realtà e finzione tra sogno e incubo unica nel suo genere.

È il racconto di una Australia che salutava il nuovo secolo, che andava a scoprire una nuova realtà, abbandonando il mondo conosciuto.

Ma è anche un thriller, un giallo esoterico, con una montagna che sembra mangiare le persone.

 

Una montagna che porta la morte, una montagna che è morte.

Ogni personaggio è tratteggiato perfettamente con pregi e difetti, la bellezza perfetta di Anne Louise Lambert (Miranda), la fragilità di Sara, l’incertezza ma anche la fermezza di Mrs. Appleyard.

È un film che non smetti mai di rivedere anche se è doloroso ed intriso di morte, grazie alla magia di una fotografia sublime e una regia senza alcun difetto.

 

La bravura degli attori e delle attrici fa il resto.

Probabilmente qualcuno potrebbe lamentarsi della lentezza del film, che però alla fine è solo una finzione.

Lentezza perché il film è del 1975 e aveva altri criteri, lentezza perché è un incubo senza fine.

 

Un incubo che porta alla pazzia, al dolore, alla frustrazione, al suicidio, alla sofferenza, alla conclusione di un’epoca e all’inizio di una nuova era che porterà due guerre mondiali

Che porterà tante novità ma che farà perdere quella semplicità e bellezza che quegli abiti bianchi indossati dalle ragazze parevano echeggiare.

La ricerca della libertà (l’eliminazione del corsetto) se non fatta con cognizione e con intelligenza può portare solo alla morte.

Picnic ad Hanging Rock è un film da vedere e avere in collezione, perché non fa mai smettere di riflettere, di commuoversi e di intimorirsi.

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