Regia di Robert Bresson vedi scheda film
capolavoro del cinema bressioniano, aderisce pienamente alla poetica e all'estetica del suo Autore. Mescolando Dostoevskij, Kafka, Nietzsche e letteratura noir (e per di piu', senza alcun intellettualismo), il grande regista mette in scena la sua pessimistica visione del mondo, allestendo un'ineluttabile, complessa e lucidissima parabola metafisica, basata sui temi cardine della dottrina cristiana (tentazione, peccato, colpa, giudizio, punizione, grazia, calvario, redenzione etc...). Ascetico, come tutti i film di Bresson; originale per il modo ellittico in cui racconta la vicenda e per l'estrema sintesi con cui risolve le sequenze cardine; geniale nelle sequenze dei borseggi (che nella loro fulmineita' sono quasi una metafora del modo subdolo e strisciante in cui agisce il Male). Un'opera imperdibile
poca musica, ma utilizzata nei momenti giusti
veramente bella!!!
bravissimo e assolutamente intonato alla parte, sia per l'espressione del viso, sia per la fisionomia: la paura di essere scoperto e giudicato gliela si legge in faccia
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