Regia di Robert Bresson vedi scheda film
"Pickpocket" è uno di quei film per i quali la parola capolavoro non è assolutamente sprecata, un film - magistralmente sottofondato dalle musiche di Giovan Battista Lulli - che ha contribuito a costruire quel monumento che è la filmografia di Bresson, un autore che definirei regista di kolossal morali, un regista che sapeva trarre il massimo significato dal minimo dispendio di mezzi materiali (tutti i suoi film sono girati con attori non professionisti, e pochi di essi hanno continuato il mestiere di attori successivamente: tra questi Dominique Sanda). "Pickpocket" è uno dei film più significativi della storia del cinema, fondamentale anche dal punto di vista tecnico: basti vedere le sequenze dei borseggiamenti girate alla Gare de Lyon.
Bresson è un autore per cui il discorso morale è fondamentale (si veda il grande Diario di un curato di campagna), ed anche in "Pickpocket" il tema è quello delle motivazioni e delle lusinghe del male: che non è mai assoluto, così come non lo è il bene. Anche Jacques, l'amico "buono" di Michel, alla fine si comporta da malvagio nei confronti di Jeanne, dalla quale ha avuto un figlio.
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