Regia di Robert Bresson vedi scheda film
Michel è un giovane che pratica il borseggio. Ma quella che all’inizio è una necessità, si rivela man mano una vocazione del giovane, che insieme ad altri complici porterà l’arte del borseggio a livelli esecutivi molto raffinati, mettendo in discussione anche il valore etico dello stesso. Tuttavia, la conoscenza di Jeanne, darà modo a Michel di dare un senso nuovo alla sua vita.
Robert Bresson in uno dei suoi lavori più minimalisti, austero ed essenziale esplora l’animo di personaggi molto diversi tra loro, eppure legati dalla stessa inquietudine, dove il protagonista è scelto proprio per la sua attitudine, quella di compiere gesti fuorilegge. Ma cosa spinge il giovane a reiterare comportamenti che ad un certo punto appaiono non più necessari? Si può pensare che anche in un atto fuorilegge si possa premiare la particolare abilità nel compierlo? Sembra che in un mondo dove le possibilità di emergere siano davvero poche, anche il borseggio, se portato ai massimi livelli di raffinatezza, possa rappresentare un modo per uscire dall’anonimato. Allo stesso modo, il protagonista raccoglierà la sfida di occuparsi di una donna, e della sua bimba, abbandonate e in qualche modo messe ai margini della società, rinunciando, finalmente, alla sua attività criminale.
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