Regia di Romano Scavolini vedi scheda film
L'alienazione moderna: la folla, la tecnologia imperante, il culto dell'immagine, la guerra, l'idea di progresso, la follia vengono illustrati da una serie di immagini e di brevi filmati infilati in sequenza fra loro.
Cortometraggio sperimentale chiaramente riconducibile alla prima fase della carriera di Romano Scavolini, nella quale le tematiche spesso si intrecciano fra film e film. Da poco il Nostro aveva esordito con l'altrettanto bizzarro e provocatorio (intellettuale?) Ricordati di Haron (1966); la follia dell'uomo moderno sembra essere il sostanziale filo conduttore della sua produzione di questo periodo. In Ecce homo, in particolare, Scavolini interseca immagini (in prevalenza) e brevi filmati, ottenendo così di accordare maggior rilevanza al commento delle voci esterne, una maschile e una femminile; le parole sono sfuggenti, come citazioni non sempre logicamente inerenti in modo stretto a ciò che compare sullo schermo. Pare comunque di capire che il succo del discorso non sia esattamente un inno alla tecnologia e alla scienza, che anzi risultano in Ecce homo strumenti alienanti se non addirittura disumanizzanti. Undici minuti scarsi di durata, con un'adeguata colonna sonora a cura di Egisto Macchi. 5,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta