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Voices

Regia di Jason Moore vedi scheda film

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La recensione su Voices

di supadany
5 stelle

Forte” di basse premesse, tra una platea di universitari, gruppi in battaglia e numeri musicali chiaramente all’insegna di una spendibilità commerciale, in realtà “Pitch perfect” (semplicemente diabolico cambiare un titolo originale con un altro in inglese) qualche carta da giocarsi ce l’ha anche, pur stando sempre all’interno di confini sicuri che sono comunque una discreta palla al piede.

Beca (Anna Kendrick) arriva al college con scarse motivazioni, sogna di lavorare nel mondo della musica, ma ha promesso al padre di provare almeno per un anno a proseguire con gli studi.

Finisce quasi per caso tra le fila delle Bellas, un gruppo di cantanti a cappella con scarso appeal dopo una serie di concorsi andati male.

La nuova composizione non lascia presagire niente di buono, ma Beca ci metterà del suo, spalleggiata da Ciccia Amy (Rebel Wilson) e perché no, magari è l’occasione per cambiare il proprio atteggiamento distaccato con chi le sta vicino.

 

cast

Voices (2012): cast

 

A volte aspettarsi molto poco può aiutare e così avviene con questo film che lontano dall’essere qualcosa di particolarmente interessante, almeno possiede peculiarità che altri teen-ager movie del genere nemmeno lentamente si sognano e che aiutano a spezzare più volte la monotonia.

Intanto il campo del canto a cappella (i Neri per Caso ringraziano) è più stimolante dei già (troppe volte) visti “balli da strada”, per quanto poi le tracce scelte siano all’insegna del commerciale, in più il richiamo a “The breakfast club” (1985) riesce a dare per qualche minuto, prima un tono quasi nostalgico, poi emozionante e comunque è un omaggio gradito in un film “abitato” da ragazzi.

Il vero valore aggiunto sono però le due protagoniste, che sicuramente non si trovano dietro l’angolo; Anna Kendrick conferma la sua versatilità, tanto che nel 2009 ha interpretato una donna lanciata nel lavoro (“Tra le nuvole”) e nel 2012 torna addirittura al primo anno di college con 27 anni suonati risultando comunque credibile, mentre Rebel Wilson è un vulcano di scorrettezze e uscite fragorose (mitico come si fa prendere la mano alla prima esibizione da cantante solista).

Chiaro che ciò ricada all’interno di un percorso calcolato, ma almeno offre qualche ventata di insperata freschezza che comunque non può mutare il finale che non può fuggire dai classici convenevoli di rito.

Un film lontano dall’essere una rivelazione, ma ha più aspetti che possono piacere (ad esempio a chi è più avvezzo di me ad un certo tipo di sound anche le esibizioni piaceranno parecchio), insomma per una volta ci si prova ed anche se ci sono cose obiettabili (come un finale un po’ fiacco), un minimo di divertimento fa comunque la sua comparsa.

Tra spasso e banalità.  

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