Regia di Neill Blomkamp vedi scheda film
"Vaffanculo!Io non ce li ho cinque giorni!!",replica tra il disperato e l'inferocito il protagonista di "Elysium",il proletario Max,infettato da radiazioni sul posto di lavoro,e deciso a curarsi sulla stazione orbitante chiamata appunto come il film,sulla quale soggiorna l'èlite dell'umanità,lasciando una Terra sovrappopolata,sporca e divenuta un enorme Terzo Mondo.Su Elysium,appunto,si vive splendidamente,c'è verde dappertutto ed in ogni villa-abitazione è presente una cabina curante che riesce addirittura a debellare il cancro.Neill Blomkamp,dopo l'affermazione di "District 9" approda a Hollywood e prende in gestione due star come Matt Damon e Jodie Foster,spartendo tra i due i ruoli di eroe e antagonista,con in mezzo una scheggia impazzita ancora più terribile della donna,la quale è un potente ministro del satellite del benessere,che è un ex-militare psicopatico particolarmente violento,che compie i lavori ufficiosi per conto della politica,killer compiaciuto con parti meccaniche.Anche Max,per riuscire a compiere la propria missione,dovrà affidarsi alla biotecnologia,con una sorta di esoscheletro.La fantascienza di Blomkamp è sociologica,intrisa di metafore sul divario tra reietti che vivono un inferno quotidiano e ultrabenestanti quasi ai livelli di dei dell'Olimpo,che mostra una tecnologia già vissuta,logora,per quanto remota in avanti:per il cinema americano dai grandi numeri le tendenze alquanto progressiste del regista sudafricano forse non saranno del tutto digeribili,ed infatti,dopo una buona prima parte,in cui la tensione è ben gestita,si approda ad un finale quasi lieto,o perlomeno utopistico,in cui si segue la tendenza attuale (vedi Batman,"Oblivion" e per certi versi l'ultimo Iron Man),in cui l'eroe,per riuscire nell'intento di salvare la comunità deve andare incontro al martirio.Però l'esortazione a schiodarsi dall'egoismo cui la crisi mondiale sembra aver spinto molte persone,fa simpatia,il film è spettacolare e curato nell'alternanza tra un mondo futuristico e la fantascienza post-atomica alla "Mad Max",e se Jodie Foster è forse fin troppo condizionata da un personaggio senza sfaccettature,Damon tira fuori una fisicità nuova e impersona un guerriero con varie zone fragili:poteva risultare migliore,certo,ma in un'annata che promette diversi nuovi titoli fantascientifici,questo può fare la sua degna figura.
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