Regia di Ferdinando Merighi vedi scheda film
In un bordello avviene l'assassinio di una prostituta. Antoine, principale indiziato, viene condannato e muore subito dopo in circostanze tragiche. In molti sono convinti che però Antoine fosse innocente; fra questi, i frequentatori del bordello la sera stessa dell'omicidio, che vengono presi di mira da un serial killer.
Thriller all'italiana, ovvero un mix di sangue, violenza e sesso con intreccio misterioso e colpevole insospettabile: un classico dei primi anni Settanta, all'avvento dei primi lavori diretti da Dario Argento, che lanciarono il filone. Ferdinando Merighi non è certo un nome di spicco e questa è la sua seconda regia (su tre totali), dopo un buon apprendistato nella serie B/C del cinema nostrano, come assistente fra gli altri di Fidani, Bergonzelli e Brescia; a conti fatti Merighi se la cava dignitosamente, riuscendo a imprimere all'opera un'ombra di tensione e un ancor più vivace segno di erotismo. La storia (sceneggiatura del regista, di Gunter Otto e di Marius Mattei: si tratta pur sempre di una coproduzione italo-tedesca) è abbastanza banale e i colpi di scena sono poca cosa, ma quantomeno la narrazione è lineare e il finale tenta la carta dell'effetto sorpresa. Nel cast: Anita Ekberg, Barbara Bouchet, Peter Martell (cioè Pietro Martellanza), Rosalba Neri, Renato Romano ed Evelyne Kraft. Il regista, che qui si firma F. L. Morris, nel corso di quello stesso anno uscirà in sala anche con lo spaghetti western Allegri becchini... Arriva Trinità. 3/10.
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