Regia di George Marshall vedi scheda film
“The Ghost Breakers” è uno dei tanti adattamenti della pièce teatrale omonima (1909) di Paul Dickey. Il plot, più intricato di quanto si possa supporre, scorre su due avvenimenti paralleli che tenderanno a intrecciarsi: da un lato quello della sexy bruna Mary Carter (Paulette Goddard), a cui viene consegnato l’atto d’eredità del “Castello Matildo” da un avvocato misterioso e sinistro (Paul Lukas), il quale la mette a conoscenza del fatto che il luogo sia stregato; dall’altro c’è la vicenda del conduttore radiofonico al contatto con la malavita Larry Lawrence (Bob Hope), che a causa di una trasmissione in cui svela delle informazioni del potente boss Duval, viene invitato dal gangster ad uno scontro a fuoco nello stesso hotel ove alloggia Mary. Il duello non va come previsto e Larry crede di aver ucciso accidentalmente uno degli scagnozzi di Duval. Si rifugia così nella stanza della Carter, e, nascondendosi in una valigia, la segue nel percorso che prevede una visita nella dimora appena acquisita. Non sa però che degli uomini senza scrupoli si faranno strada sul loro cammino, e il posto potrebbe essere infestato da apparizioni soprannaturali… ovvero, fantasmi… Considerato uno dei primi esempi di “commedia horror”, l’opera di Marshall funziona su diversi livelli, sebbene non eccella sotto tutti gli aspetti. La comicità di Hope, basata sull’atteggiamento gigione e la battuta veloce, non solo diletta sovente lo spettatore ma mostra anche una chimica perspicace con la sensualissima Goddard (attrice molto affascinante della vecchia Hollywood) e il maggiordomo afroamericano Alex (Wille Best, soggetto ad alcune freddure stereotipate e “politicamente scorrette”, in ogni caso non offensive). Si ottiene quindi un bilancio esemplare tra brivido e risate: il frammento nella nefasta fortezza vanta di frangenti pregni di una suspense invidiabile, e sia lo zombie oscuro che la donna spettrale sono sagome veramente inquietanti. Certo, non mancano delle cose poco convincenti, quali un improbabile raggiungimento a nuoto dell’isola e il ruolo del delinquente Francisco Mederos (Anthony Quinn!), non spiegato in maniera chiara fino alla fine e abbastanza opaco. Difetti evidenti di scrittura perdonati dall’eleganza dalla recitazione, dal background suggestivo e dalla fotografia densa d’atmosfera di Lang (l’uso delle ombre negli interni lascia ammaliati), nonché dagli effetti speciali e le musiche incantevoli. Il lungometraggio ha inoltre dato l'idea per uno degli episodi nella penultima stagione della mitica serie a cartoni “The Real Ghostbusters”: “The Haunting Of Heck House” (“La casa infernale”). Inutile precisare che si consiglia la visione al termine di “The Ghost Breakers”.
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