Jack Crabb è cresciuto allevato da un capo Cheyenne, dopo che un pellerossa lo salvò in seguito a un attacco di predoni. Divenuto adulto, prova a vivere nella società dei bianchi e finisce arruolato tra i soldati di Custer; fuggito dopo un assurdo e inutile massacro di donne e bambini indiani, riprende la divisa solo per poter uccidere il generale, ma a Little Big Horn i guerrieri Sioux lo precedono: lui sarà l'unico superstite della battaglia.
Note
Grande performance di Hoffman in questo celebre western "contro", che restituiva ai nativi indiani tutta la loro dignità di popolo prima offeso e poi denigrato, ma era soprattutto una riflessione sulla crisi di una nazione e dei suoi racconti fondativi. Dissacrante, picaresco, ma anche struggente.
D. Hoffman è il memorabile protagonista di questo anti-western picaresco e struggente al tempo stesso che, in linea con la New Hollywood, si serve della contaminazione tra generi e del ribaltamento dei loro codici narrativi per abbattere il mito americano e la narrazione distorta che è stata fatta per molto tempo circa il genocidio dei nativi. 8,5
L'andatura picaresca, il tono farsesco e il respiro elegiaco sono i caratteri narrativi che fanno di "Piccolo grande uomo" di Arthur Penn un film che sa resistere bene all'usura del tempo. Si smascherano le falsità su cui si fonda tanta narrazione intorno ai fatti che sancirono la nascita di una nazione. In un capolavoro di calcolata semplicità.
Un western atipico che smonta i cliché di genere, pur mantenendo una struttura di base fortemente tradizionale. Dustin Hoffman viene lanciato nell'olimpo delle star di Hollywood in gran parte per merito suo, ma senza dimenticare il forte debito verso una pellicola divenuta meritatamente un cult.
Film simbolo della revisione del genere western, ne sovverte le regole dando una più realistica rilettura della storia degli indiani. Al centro della storia la battaglia di Little Big Horn raccontata in prima persona dal vecchio Jack Crabb (Dustin Hoffman magnificamente truccato) ad un giornalista.
-Arthur Penn è riuscito con "Piccolo grande uomo", a dare un addio umoristico agli ideali del selvaggio West . Film brutale con sarcasmo e denuncia che si combinano con successo.voto 6,5
Il piu' intenso ed epico western dalla parte degli indiani, con un meraviglioso D.Hoffman, a cui Penn affida il compito di raccontare, non senza indignazione, la storia americana dalla parte delle sue vittime. VOTO 9
Un capolavoro sempre attuale perchè, pur ambientato nello sfruttatissimo far west, tratta i temi dell'identità, del razzismo, della scoperta del sesso, dell'amicizia, ecc.Un must.
“Viene il giorno che l’erba non cresce, il vento non soffia e il cielo non è blu”.
Nel 1970 Piccolo grande uomo piomba come un macigno sulla coscienza sporca della storia americana. In un periodo in cui l’America faceva i conti con la propria storia e con le proprie contraddizioni, anche il western, genere per eccellenza del cinema a stelle e strisce, subiva un… leggi tutto
Grosseto, 14 dicembre 1922 – Milano, 14 novembre 1971
"Non guardate i film, fateveli raccontare." (parafrasi di una "cit. & sic!" sui libri.)
E va bene, 100 di questi giorni no, m'almeno…
Il West dei pellirossa e dei pionieri, presentati "per quello che erano", in uno splendido affresco di grande respiro ed umanità.
Le antinomie più profonde della frontiera americana - tribù e civilltà, coraggio e crudeltà, fede ed ipocrisia, razzismo ed integrazione - vengono messe in luce, interpretate ed esorcizzate dal Piccolo Grande…
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - RETROSPETTIVA ARTHUR PENN
"Il modo di fare la guerra di Cotenna di Bisonte e il modo di fare la guerra dei bianchi era diverso: metà dei nostri non usava neanche le armi, ma si limitavano al colpo secco, ossia toccavano il nemico con un bastone e lo umiliavano. Fu così che il popolo degli uomini puniva i vivi, e vinceva la guerra.
Non ho mai…
E' stata una "festa" sfarzosa di ospiti illustri questa sedicesima edizione della rassegna romana, che quest'anno è iniziata con un sindaco uscente e… segue
Di come Jack Crabb si trovò catapultato in un'esistenza altalenante tra i tepee dei Cheyenne e gli accampamenti dei soldati del Generale George Armstrong Custer. Arthur Penn prende il western, ne assimila e reinterpreta i registri e reinventa il modo di raccontarlo. Nel suo alternare la vita nei villaggi indiani e tra le tende dell'esercito di Custer, Penn decide…
Un vero gioiello ! Grande film western , picaresco ed incredibile , con un' ottima sceneggiatura e dialoghi brillanti , che mescola perfettamente i toni della commedia ironica con il dramma truculento . Un gigantesco Dustin Hoffman domina la scena assistito da ottimi comprimari e dall' eccellente regia di un Penn al suo meglio . Indimenticabili i personagi del saggio capo Cotenna di…
Un vecchio di 121 anni, Jack Crabb, racconta la sua vita,tra bugie e verità,rapito all'età di dieci anni e poi adottato dai Cheyenne insieme alla sorella maggiore, cresce all'insegna di valori importanti, come il rispetto per la natura e la lealtà verso gli amici e perfino i nemici e poi, tornando ormai giovane fra i "bianchi", apprende i…
Alcuni dei miei film preferiti, quelli che mi vengono in mente sul momento. Certamente non tutti. Come dicevo per gli attori e registi, dai film elencati si capiscono bene i miei gusti.
1) Sentieri selvaggi di John Ford (The Searchers - 1956). 2) Ombre rosse di John Ford (Stagecoach - 1939). 3) Sfida infernale di John Ford (My Darling Clementine - 1956). 4) Mezzogiorno di fuoco di Fred…
Mancanti:
- Day & Night (2010)
- La commune (Paris, 1871) (2000)
- A Close Shave (1995)
- Marketa Lazarová (1967)
- Kiga Kaikyô (1965)
[lavori in corso]
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Commenti (16) vedi tutti
D. Hoffman è il memorabile protagonista di questo anti-western picaresco e struggente al tempo stesso che, in linea con la New Hollywood, si serve della contaminazione tra generi e del ribaltamento dei loro codici narrativi per abbattere il mito americano e la narrazione distorta che è stata fatta per molto tempo circa il genocidio dei nativi. 8,5
commento di rickdeckardL'andatura picaresca, il tono farsesco e il respiro elegiaco sono i caratteri narrativi che fanno di "Piccolo grande uomo" di Arthur Penn un film che sa resistere bene all'usura del tempo. Si smascherano le falsità su cui si fonda tanta narrazione intorno ai fatti che sancirono la nascita di una nazione. In un capolavoro di calcolata semplicità.
commento di Peppe ComuneIl West dei pellirossa e dei pionieri, presentati "per quello che erano", in uno splendido affresco di grande respiro ed umanità.
leggi la recensione completa di Ippolito-AbelliForrestgumpiano :)
commento di moviemanGrandioso ed epico.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn western atipico che smonta i cliché di genere, pur mantenendo una struttura di base fortemente tradizionale. Dustin Hoffman viene lanciato nell'olimpo delle star di Hollywood in gran parte per merito suo, ma senza dimenticare il forte debito verso una pellicola divenuta meritatamente un cult.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloUn gioiello del western revisionista .
leggi la recensione completa di daniele64Eccezionale e memorabile
leggi la recensione completa di Furetto60Film simbolo della revisione del genere western, ne sovverte le regole dando una più realistica rilettura della storia degli indiani. Al centro della storia la battaglia di Little Big Horn raccontata in prima persona dal vecchio Jack Crabb (Dustin Hoffman magnificamente truccato) ad un giornalista.
commento di marco bi-Arthur Penn è riuscito con "Piccolo grande uomo", a dare un addio umoristico agli ideali del selvaggio West . Film brutale con sarcasmo e denuncia che si combinano con successo.voto 6,5
commento di wang yuIl piu' intenso ed epico western dalla parte degli indiani, con un meraviglioso D.Hoffman, a cui Penn affida il compito di raccontare, non senza indignazione, la storia americana dalla parte delle sue vittime. VOTO 9
commento di BobtheHeatUn capolavoro sempre attuale perchè, pur ambientato nello sfruttatissimo far west, tratta i temi dell'identità, del razzismo, della scoperta del sesso, dell'amicizia, ecc.Un must.
commento di Artemisia1593Un bellissimo film di Penn con un grande attore agli albori della sua carriera: Hoffman.
commento di steveunAll'inizio può annoiare ma dopo diventa più coinvolgente.
commento di L uomo dai 100000000 nomiBellissimo, profondo, struggente, tra i migliori western mai visti finora. Hoffman è strepitoso.
commento di valien88Che dire…a chi non l'ha mai visto corra subito a procurarselo, altrimenti si perderà un vero capolavoro.
commento di ForzaRagazzi