Regia di Todd Holland vedi scheda film
Negli Stati Uniti, dall'87, il successo del Nintendo 8-bit era stato travolgente. Milioni di americani, dopo il crash dell'84, riscoprirono la "magia" e la comodità dei giochini elettronici casalinghi, mentre lo slogan "now you're playing with power" martellava la TV, e il servizio on line della stessa N veniva sommerso di chiamate dagli utenti decisi a finire a tutti i costi i titoli più difficili come "Zelda" e "Metroid". Naturalmente era una pazzia non sfruttare tutto questo materiale commerciale per una spudorata operazione di product placement, ed ecco infatti che nel 1989 arriva questo "The Wizard" (attenzione, non "Video Kid"...); piccola avventura on the road che vede coinvolti tre ragazzini in un viaggio per Los Angles con lo scopo di partecipare all'ambitissimo torneo di videogiochi, i cui vincitori si porteranno a casa la bellezza di 50,000 bigliettoni. Il più piccolo dei tre (traumatizzato per la perdita della sorella avvenuta pochi anni prima) a quanto pare è un asso con i videogames, e durante la strada batterà tutti i record di alcuni dei più famosi "best-buy" di quel periodo, come "Double Dragon", "Mega Man 2", "China Gate", "Rad Racer", fino alla rolls-royce di tutte le macchine ad 8-bit, "Super Mario Bros. 3": ovviamente nella versione giapponese ancora sconosciuta al grande pubblico (il gioco uscì in Usa nel febbraio del '90, quindi pochi mesi dopo l'uscita del film). Non viene fatto però nessun riferimento ai giochi Sega, direi ingiustamente visto che, anche se la società non aveva sfondato con il Master System a causa della politica dispotica di N nei confronti delle terze parti, nell'ambito degli arcade a monetine era ancora sulla cresta dell'onda. Purtroppo gli sceneggiatori non avevano idea di cosa dovessero scrivere, e non avevano nemmeno dato uno sguardo ai giochi, ragion per cui di errori se ne vedono a iosa (uno dei più evidenti è nella scena in cui in un fast-food Corey afferma che Jimmy, giocando a "Ninja Gaiden" in un cabinato playchoice, era arrivato all'ultimo livello, quando si vedeva benissimo che non aveva fatto nemmeno la metà del primo...). Gli adulti in "The Wizard" sembrano tutti dissennati (ad eccezione di Christian Slater) e i loro ruoli sono ridotti a patetiche bozzette. Pure la recitazione di Fred Savage e Luke Edwards lacia a desiderare a causa della cattiva direzione. Il finale comunque è pieno di buoni sentimenti e lascia un piacevole ricordo del Nes (vi verrà voglia di rispolverarlo e farvi una partita) a chi ha vissuto l'infanzia nell'"era 8-bit". Da notare nel cast la rossiccia Jenny Lewis, diventata in seguito un'apprezzata cantante del panorama alternative-country col gruppo Rilo Kiley.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta