Regia di Mervyn LeRoy vedi scheda film
Chicago, grande depressione, anfratti nascosti, sbirri spietati e soprattutto Edward G. Robinson. Gli ingredienti, inutile sottolinearlo, sono quelli ideali per il miglior gangster movie. Ma “Piccolo Cesare”, la parabola di Rico, il gangster venuto dalla provincia e divenuto grande, non è semplicemente un film sui gangster, bensì è “IL” gangster movie. È un meraviglioso affresco dell’America dei primi anni ’30, di cui vengono riportati vizi e virtù; il film riporta degnamente le atmosfere e le dinamiche di quella mitica epopea, tanto da rendere giustificatissima la citazione in esergo di René Clair, che, parafrasando, afferma che il cinema migliore di una nazione qualsiasi è quasi sempre quello che corrisponde coi periodi di crisi economica di quella nazione stessa (Neorealismo docet).
Il film va visto, se non altro per quel finale clamoroso che ancora oggi insegna cinema.
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