Regia di Mervyn LeRoy vedi scheda film
Grande, grandissimo, immenso film. Gangster movie d'altri tempi, cupo, teso e con quel retrogusto d'opera classica che solo i film dei ruggenti Anni Venti e del decennio successivo riuscivano ad avere. Rico sembra la trasposizione in chiave moderna di un qualsiasi eroe tragico shakespeariano e la sua ascesa, efferata e sanguigna, ha il sapore di una scalata verso l'inferno. Lui è il male, lui è il cattivo, ma noi spettatori non riusciamo a fare a meno di immedesimarci, di fare il tifo per lui, di sperare che alla fine se la cavi e si faccia una bella risata alla facciaccia di tutti gli altri. Ma come era regola, a quei tempi, alla salita verso l'olimpo della malavita segue il declino e il brusco risveglio dal sogno, un risveglio di piombo, se mi concedete l'eufemismo. Opera immortale, la cui violenza si stempera nel moralismo d'epoca. Retta da una regia solida (Le Roy mai così in forma) e dall'interpretazione, indimenticabile e perfetta, di Ed G. Robinson. Film che ha fatto scuola e che molti presunti grandi registi di oggi dovrebbero rivedersi, tanto per la resa stilistica, quanto per il simbolismo sotteso all'opera stessa. Se c'è un gangster film che varrebbe la pena vivere è proprio questo, assieme all'altrettanto bello NEMICO PUBBLICO.
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