Regia di Gianni Amelio vedi scheda film
Da un racconto di Aldous Huxley, un autore particolarissimo inglese, che ha scritto in maniera diversa le sue storie e che Amelio è riuscito a prenderne il significato intrinseco e portarlo sullo schermo, con una produzione Rai, allora ancora in fase di sperimentazione, uno dei momenti più felici di questo ente ormai arrivato all’estremo ed infelice porto che è la situazione di oggi. Qui si arriva a dei concetti importanti che sono l’innamoramento che una certa cultura inglese ha avuto da sempre verso i talenti italiani, e che sono stati sempre guardati con incanto, ma anche un severo sguardo critico relativo all’ambiente in cui sono sorti. Si parte da un concetto preso alla lontana che è quello de Il Ragazzo Selvaggio, e che la civiltà lo porta a sicura morte; qui siamo nei pressi di un’intelligenza naturale che si sta aprendo inconsapevolmente al mondo e che solo l’incontro con una sensibilità particolare può sbocciare, mentre si ritrae e si autodistruggi davanti alla cupidigia ed allo sfruttamento, non solo economico, ma affettivo ed egoistico. Una storia che ha un suo fascino più che discreto, pur nell’ambito di un racconto asciutto, ma che riesce ad emozionare e a farci partecipi in un’atmosfera elegiaca che è la campagna toscana e che riesce a tramettere il messaggio che il regista, su sua sceneggiatura, ha voluto dare. Amelio fin dagli inizi ha sempre avuto un suo particolare tocco nel raccontare le sue storie, che è poi la sua traccia naturale che lo accompagna sempre in ogni sua opera; qui l’essenzialità e la concentrazione della storia, riescono ad arrivarci al cuore ed emozionarci, fra i pochi stralci di parole ed immagini che mai hanno un senso moralistico e ricattatorio.
una storia che ricorda altre vittime bambini, che si difendono dalla società, fra Germania Anno Zero
una regia ben dosata, mai fredda anche se silenziosamente convincente
un attore che si stabilì da noi, e che qui affronta dal lato giusto il suo personaggio
un volto che rimane in mente
il ruolo della moglie
un ruolo difficile da par suo, ma una presenza essenziale, vedasi la scena del cimitero
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