Regia di Paolo Zucca vedi scheda film
Facile, per me, giudicare positivamente il film: da sardo, apprezzo pienamente tutti i dialoghi, senza sottotitoli, forse perchè
1) alcune cose sono talmente insulse da non meritare traduzione (le dicono in tutto il mondo, in tutte le lingue, le banalità, a che serve tradurle 2) altre sono traducibili ma solo i locali apprezzano appieno il vero significato di certe parole, espressioni e suoni e anche questo vale in tutto il mondo. Belle interpretazioni, senza dubbio, di tutti, dall'arbitro Mureno (Pannofino) al Cruciani (religioso, bigotto, delizioso quando si fustiga con delle frasche come penitenza per aver tradito il suo mandato) a Marco Messeri (toscanaccio trafficone e beffardo, molto credibile) a Urgu (esilarante la scelta di un'allenatore cieco) a sua figlia (Geppi Cucciari) molto sarda, fintamente antipatica,con il suo viso bellissimo, esaltato dal B/N, al Cullin (Miseria, emigrato in Argentina con le pezze al xxxx, ritornato dopo il Crac di quel Paese, ancora più miserabile, sarcasmo puro nei cfr. dei Sardi, molti dei quali fuori dall'isola hanno perso anche la dignità) un po' ingenuo, forse scemotto, ma dai piedi buoni. E la FEFA, con il suo Guru che ricorda un noto pallone d'oro Francese, che si indigna troppo per cose che ben conosce. Fantastici gli ambienti, i campi polverosi, gli sfigati che battono i campi: e il morto strozzato? Agghiacciante satira su homo sapiens, su homo sardus, pronto a uccidere il vicino, solo perchè nemico raggiungibile, per screzi che fuori da certi contesti sono solo atti di barbarie, in altri, onte da lavare con il sangue. Non a caso, a San Siro udii con le mie orecchie i Milanisti "Vi ruberemo il gregge" sulle note di "quel mazzolin di fiori"; noi, nella curva opposta replicammo "Vi sequestriamo, bastardi vi sequestriamo!" sulle note di "Guantanamera".
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