Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
E che il caro Shakespeare mi venga gentilmente in soccorso e nessuno osi contraddirmi, se non con valide e verificabili condizioni, se oso dire "molto rumore per nulla" (o quasi). Entusiasmi vivaci impossibili da smorzare, premi da ogni dove, critica acclamatrice e consensi da paesi a paesi. L’accettazione artistica dell’ultima opera di Paolo Sorrentino, è stato più che completa, culminata con l’assegnazione del più alto riconoscimento (almeno per chi ancora ci crede) della settima arte: il signor Oscar, alzato al cielo tra i ringraziamenti ai registi/mentori che hanno influito sulla metodologia di lavoro di Paolo. Ma, in fin dei conti, questo film è davvero un capolavoro come dicono? Non mi sento di dare una risposta assoluta ma la parola insomma è quella più appropriata a risolvere il quesito. Insomma perché "La grande bellezza" funziona a tratti, come un ingranaggio arrugginito o non ben oleato. Incantevoli sequenze sceniche irrompono nella noia dei dialoghi troppo profondi tanto quanto superflui, li dove a parlare sono soprattutto suoni e immagini. Perché, diciamolo, Sorrentino ha un grande occhio cinematografico, uno spettacolare occhio cinematografico. E, allora, caro Paolo, non complicarti la vita, fai quello di cui hai innata capacità e che poi è la più alta forma del cinema stesso: parla con le immagini, magari musicate, di certo calde e attraenti come la fotografia che le avvolge. Se in "This must be the place" bastava Sean Penn, qui Toni Servillo (bravo, per carità) e tutto il clan (posso dire dei disperati? Carlo, ti prego, levati i baffi e quell’aria da cane bastonato e rimandate la Ferilli a vendere divani, magari le fate dare una mano da chi aveva parlato di alta performance) parlano troppo o troppo spesso stanno zitti. Un tutto riempito di tanto che non arriva al pubblico, di certo non a quello senza una minima cultura cinefila, e spacca l’opinione degli spettatori paganti (e non) che non si vedono rappresentati da un’opera troppo prolissa. Qualcuno si chiede dopo qualche anno come vedremo, questo film. Forse con distacco, con diffidenza, ci resterà un po’ di delusione e smarrimento e qualche scena memorabile che ha la capacità di catturare in modo viscerale ed estasiante. Le prime sequenze e la scena finale sono di una grande bellezza che però tende a svanire (?) perché irraggiungibile dagli occhi di chi non sa vedere.
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