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Planes

Regia di Klay Hall vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Planes

di GARIBALDI1975
8 stelle

Questo commento lo scrivo a 4 mani con mio figlio di 6 anni; anzi in realtà lo scrivo io, ma molte delle idee sono le sue, perchè è lui l'esperto dei film di animazione. Quando aveva due anni e mezzo possedeva già una videoteca sei volte più grande di quella che io avevo a 30 anni. Grande appassionato del genere, diciamo che è cresciuto a "pane e ... Pixar". Marchio 'Pixar' del tutto scomparso da questo titolo che rimane solo ed esclusivamente di proprietà della DisneyToon Studios. Ma arriviamo al dunque, ... anche se è sparito il marchio Pixar, in realtà rimane in tutto e per tutto uno spin-off ancorato fedelmente al mondo di 'Cars - Motori Ruggenti' e al suo sequel 'Cars 2'.

 

 

            E' un buon film! Non tradisce assolutamente le aspettative di chi va a vederlo. E' chiaro che lo spettatore sa già che ci si ritrova in un mondo di veicoli animati; il che è stato e sarà il sogno della maggioranza dei bambini (chi di noi da piccolo non ha inventato avventurose storie con automobili, aerei, ecc... io lo facevo pure con i carri armati!). Planes, come Cars, rappresenta un'immaginazione infantile che diventa visione animata.

 

 

             ll pregio di questa storia è la sua semplicità, comprensibile anche ai più piccoli. Mentre in Cars il protagonista, Saetta McQueen, era un personaggio arrogante e spocchioso, che dall'avventura viene lentamente modellato in positivo e quindi c'è un'evoluzione del personaggio non immediatamente palpabile. Qui si parte direttamente con un personaggio di suo già positivo, l'aeroplano di nome Dusty Crophopper, un aereo 'contadino' perchè è stato creato e lavora per l'agricoltura fertilizzando i campi che sorvola ogni giorno. Dusty (il nome la dice lunga, "polveroso" in inglese) è umile ma ha un grande sogno, partecipare ad una leggendaria corsa di aeromobili che si chiama Rally "le ali intorno al mondo".

Dusty vola veloce come una freccia attraverso i campi, ma la sua struttura non è adatta per una gara  di questa portata mondiale; ... e poi ha un grosso problema per un aereo ...  soffre di vertigini.  Dusty si rivolge ad un mentore,  un esperto istruttore di aerei militari ormai invecchiato Naval Air Skipper, che sotto la sua ala addestrerà Dusty nel coltivare il suo ambizioso progetto. Ovviamente Dusty incontrerà dei nemici, dalla carrozzeria verde, come in Cars. Tuttavia, il suo più grande avversario rimarrà se stesso, Dusty, perché solo lui può vincere la sua paura delle altezze, deve vincere il suo senso di inadeguatezza e credere in se stesso e nella sua forza di volontà per poter ambire a vincere la gara. Insomma c'è anche una bella morale facilmente percepibile. L'onestà, la lealtà, il coraggio e la fede nei sogni fanno di Dusty il vero eroe della storia.

 

 

            Da un punto di vista tecnologico non ci sono grandi evoluzioni rispetto a Cars, ovviamente gli aerei vanno molto veloci e l'immagine rende bene il senso.

Tranne il protagonista Dusty, i personaggi sono personalizzati in modo molto più debole rispetto a Cars, i caratteri sono stereotipati secondo la nazionalità di provenienza e quindi poco spontanei e nemmeno originali. Questo è un difetto della sceneggiatura che già si riscontrava in Cars2. Insomma poco impegno nel costruire le personalità e una inclinazione all'utilizzo di cliché sulla nazionalità dei personaggi. C'è un bel posto riservato all'Italia! Ci sono due aeroplani italiani che partecipano alla gara. La prima è un bimotore al femminile, si chiama "Azzurra", è una delle protagoniste principali della trama; la sua storia d'amore con un aereo messicano (Chupacabra) ci regala diversi momenti di buona ilarità. Il secondo si chiama "Alberto" e fa giusto un paio di comparsate. Insomma l'Italia è ben rappresentata; anche quando viene detto che l'italiano "è la lingua dell'amore".

 

 

            E' un'avventura semplice e con poche sorprese. Ma le risate e le battute d'effetto sono garantite.La semplicità rimane la forza del film. Gli aerei sono oggettivamente macchine tecnologiche più distanti da noi, forse per questo si è evitato di impelagarsi nel raggiungere una profondità emotiva per i protagonisti principali.

 

 

            La visione rimane allegra e piacevole anche ad un pubblico adulto, si ride di gusto. E poi rimane facile tifare per il disagiato Dusty, che ha un entusiasmo contagioso. Con tale entusiasmo, contagiati positivamente ed 'edificati', io e mio figlio siamo usciti dal cinema confrontandoci sulle idee e ripetendoci le scene più belle, ne erano tante. Mi sembra tutt'altro che poco. Non sarà ricordato come un capolavoro nella storia dell'animazione, ma semplicemente con un buon film fatto bene, senza correre nessun rischio. Voto 7 meritato e senza generosità.

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