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Monsters University

Regia di Dan Scanlon vedi scheda film

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La recensione su Monsters University

di supadany
8 stelle

Ultimamente, dopo tanti anni caratterizzati da un'elevata originalità, la Pixar sta riprendendo in mano i suoi soggetti più fortunati con risultati alterni, tra sequel  -il deludente Cars 2 e il pregiato Toy story 3 - e prequel come in questo caso (in più, in futuro arriveranno i seguiti di Alla ricerca di Nemo e già sono in fibrillazione per quello possibile di Ratatouille).

Monsters University si posiziona a metà strada rispetto ai titoli precedentemente indicati, come lo stesso regista ha affermato in varie interviste, fare un prequel è più complicato (sue parole testuali «chiedetelo a George Lucas se non è vero!»), ma si può dire che in questo frangente il lavoro svolto sia all’altezza delle aspettative, per quanto poco entusiasmante, o almeno non lo è con straripante continuità.

Mike Wazowski sogna di spaventare, ma non ha il fisico del ruolo, mentre James "Sully" Sullivan viene da una famiglia rinomata in questo campo ma non s'impegna a sufficienza per imparare le tecniche di base.

I due si ritrovano alla Monsters university, all’inizio si ostacolano, ma quando il rettore Tritamarmo li espelle, uniranno le loro forze per vincere le olimpiadi di spavento, competizione che, qualora vinta, prevederebbe per loro la riammissione ai corsi.

Scopriranno che l’unione fa la forza e che l’impegno, abbinato alla dedizione, può consentire di superare ogni preclusione.

 

scena

Monsters University (2013): scena

 

Prequel molto atteso e che non regge il passo con il predecessore (che però era una genialiata incredibile), pur essendo un prodotto animato corposo (non mancano le morali, come quelle poco sopra citate) che evita con intelligenza le leggerezze del caso.

Così, chi vince barando paga pegno (nonostante all’inizio non sembri così) e in precedenza chi non sa spaventare non può farlo, ma le strade per raggiungere i propri obiettivi sono diversificate: non serve per forza prendere una laurea, contano di più l’impegno e la costanza.

In questa chiave di lettura, vive un leggero, ma assai proficuo, insegnamento, che ben si presta ai nostri (finti e astratti) tempi, i limiti (che siano nostri o imposti) sono sempre superabili e un foglio di carta non ti fa diventare vero uomo (scusate, volevo dire mostro!).

Poi ovviamente a dominare sono i tanti colori, la tavolozza è spremuta come poche altre volte, un’enormità di creature che sovraffollano lo schermo e l’ilarità che non manca, ma che raramente riesce ad essere contagiosa.

Certo, oltre ai protagonisti, non mancano personaggi ben riusciti, tra gli altri citerei lo “stupidissimo” Art e la creatura “lumacosa” che non vede l’ora di arrivare alla prima lezione (vi prego voi che leggete, aspettate che gli interminabili titoli di coda giungano al termine, la sorpresa sarà gustosa), mentre Tritamarmo è un personaggio un po’ troppo spaventoso per i bambini più piccoli, ma ormai l’animazione di più alto profilo non si fa tanti scrupoli e cerca di raggiungere un pubblico sempre più ampio.

Così’ alla fine questo prequel non si fa mancare niente, forse ci si poteva aspettare qualcosa di più dalla trama (ma era difficile viste le scelte che stanno alla base), ed una maggiore comicità non sarebbe guastata, ma poi il messaggio funziona molto bene (o almeno io l’ho apprezzato fino in fondo) e nel complesso il divertimento è assicurato.

Ben fatto.

 

Dan Scanlon

Buon lavoro (tecnico) d'insieme (con mille mani che ci han messo becco, vedasi i titoli di coda).

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