Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Tornatore è diventato un regista di grandi film: non un grande regista né un grande Autore, almeno secondo me, ma un confezionatore di prodotti che possono piacere da Tokyo a Londra, come da Mosca a Los Angeles. Non è un caso che gli attori di La migliore offerta siano tutti stranieri, di lingua anglosassone, né che tra loro emergano due interpreti buoni per tutte le stagioni ed a tutte le latitudini, come l'australiano Geoffrey Rush e il canadese Donald Sutherland. È, quella di Tornatore, una carriera cinematografica altrettanto (e forse più) gratificante, quanto meno dal punto di vista economico, rispetto a quello di altri suoi colleghi che, a costo di delusioni produttive, ancora coltivano ambizioni artistiche.
Detto questo, bisogna però riconoscere che La migliore offerta è un thriller fatto come Dio comanda, volendo essere pignoli fin troppo leccato e non originalissimo, anche se trasuda professionismo cinematografico da ogni suo poro e nessuna delle sue svolte drammatiche e dei suoi snodi narrativi tradisce la logica o offende l'intelligenza dello spettatore. Per di più, il film inocula la curiosità di fare l'inventario delle opere pittoriche che si vedono nella sala segreta del protagonista e di capire se siano esistiti davvero alcuni degli artisti menzionati (a proposito: Petrus Christus è esistito davvero).
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