Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Avevo snobbato per qualche tempo Tornatore, dal quale ero stato favorevolmente colpito in occasioni piuttosto rare. E sono contento di aver ritrovato ne “La Migliore Offerta” la vena migliore del regista siciliano, quella che scorreva in “Una Pura Formalità”, una delle sue cose più riuscite. Devo dire che questo film mi ha molto (e piacevolmente) sorpreso, sia per la sceneggiatura (anch’essa firmata da Tornatore), sia per l’atmosfera che si respira (la tensione continua per ciò che si nasconde dietro quella porta, lo scenario da thriller gotico in una villa polverosa carica di mistero e di suggestione adornata delle sue mille antichità) e sia per i personaggi, ai quali danno vita uno straordinario Geoffrey Rush e un’olandesina dai tratti davvero particolari che Tornatore è andata a scovare chissà dove (è già famosa nel suo paese, ma altrove di lei non si sa pressochè nulla), questa Sylvia Hoeks alla quale non c’è che da augurare buona fortuna, visto anche che, fisionomia a parte, con la recitazione non se la cava niente male (il che non guasta mai). Ottimo anche Donald Sutherland (ma siamo sicuri che non fosse Shel Shapiro??? Io me lo sono chiesto per tutto il film…), peccato invece avere affidato a Jim Sturgess, uno degli attori più insignificanti del pianeta, un personaggio importante e cruciale. E’ quest’ultimo l’unico, perdonabile difetto del film. Devo dire però anche che in alcuni passaggi, la sceneggiatura un pochino scricchiola, come il vagone di un treno sugli scambi, ma ha la capacità di riprendersi subito e di tornare perfettamente nella traiettoria giusta. Ubriacante, infine, tutto quel mare di opere d’arte, in particolare la galleria “segreta” del protagonista composta esclusivamente di ritratti femminili (ma come avrà fatto a metterla su il regista?!?), perfetto il finale (anche se leggermente “telefonato”), ottimo film.
Jim Sturgess
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