Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Ci sono artisti destinati a incontrarsi, prima o poi, e non poteva che essere Gondry, regista dell'invenzione, del surreale, seppure decisamente "mainstream", a rendere omaggio a Boris Vian e al suo capolavoro, il romanzo surrealista "La Schiuma Dei Giorni". Il regista francese non si risparmia, fa suo il libro di Vian con una sequenza impressionante di invenzioni visive che s'accumulano, troppo, almeno per tutta la prima parte del film, quella più stucchevole, smielata alla francese, ma necessaria per il seguito, decisamente più "dark", malinconico e triste, della parte finale. Per apprezzare la pellicola, anche troppo lunga, è necessario, secondo me, aver letto il libro di Vian, anche se il film, bisogna darne atto a Gondry, riesce a catturarne l'essenza e lo spirito, impresa quasi proibitiva. Fa sfoggio di ogni possibile tecnica registica, dall'animazione in "stop motion", alla grafica computerizzata, ma senza che tutto questo svuoti il film. Non perfetto, assolutamente, ma il libro è una di quelle opere quasi impossibili da portare su schermo. Bel tentativo, parzialmente riuscito. E poi c'è la musica di Duke Ellington.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta