Regia di Giovanna Gagliardo vedi scheda film
A metà tra documentario, film di finzione, videointervista e fotoromanzo, il lavoro di Giovanna Gagliardo – giornalista prestata alla Settima Arte e già autrice di diverse opere visive improntate sull’analisi storica – ripercorre gli ultimi due decenni attraverso gli occhi di Giulio e Marta. Italiano lui, tedesca lei, si incrociano a Berlino proprio la notte in cui il muro si frantuma ma potranno dire «noi c’eravamo e c’eravamo insieme» anche davanti ad altri due clamorosi sgretolamenti: quello delle Torri Gemelle e quello della holding finanziaria Lehman Brothers. Già, perché, a partire dal titolo, tutta la pellicola ruota intorno al numero due e quindi al tema del doppio, della dualità e dei binomi che si contrappongono. Comunismo e Capitalismo innanzitutto (per cui la “mors” latina di uno non corrisponde necessariamente alla “vita” dell’altro), ma anche democrazia e libero mercato, individualità e collettività, oppressione e libertà. E proprio quest’ultima - che almeno in teoria farebbe pensare al singolo – ora, in tempi di crisi apparentemente senza uscita, sembra potersi esprimere solo all’interno di una comunità (anche semplicemente di due persone) e di una società più umana. Interessantissimi sono quindi gli spunti che la Gagliardo ci suggerisce; francamente insoddisfacente, invece, è la messa in scena: più adatta a un album dei ricordi che a un lavoro di testimonianza.
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