Regia di Andrea Zaccariello vedi scheda film
Marcello, padre separato senza arte nè parte, trova l'idea - a suo dire - geniale per arricchirsi: apre un'impresa di pompe funebri in un paesino popolato in gran parte da anziani.
Al momento di girare Ci vediamo domani, Andrea Zaccariello ha già alle spalle due decenni di onorata attività nel mondo della tv e del cinema; principalmente noto come regista di spot pubblicitari, il Nostro ha realizzato anche una manciata di cortometraggi e un film a episodi, nel 1999 (Boom). Sostanzialmente quindi questa è la sua prima opera 'matura', un lungometraggio a soggetto (con sceneggiatura dello stesso regista e del comico Paolo Rossi) dai toni dolceamari con un protagonista peraltro all'apice del successo, cioè Enrico Brignano, interprete 'leggero' ma capace di adattarsi a un copione dai riflessi drammatici come questo. L'esperienza televisiva di Zaccariello si nota nella messa in scena, così come l'attitudine da monologhista di Brignano non passa inosservata: perennemente al centro della scena, l'attore non sfigura di per sè, ma prende effettivamente troppo spazio nel racconto. Risultato quindi apprezzabile, ma non privo di difetti; lascia abbastanza perplessi anche la scelta di Francesca Inaudi per il ruolo dell'ex moglie di Brignano: al di là dei discutibili gusti estetici, secondo la trama i due avrebbero vent'anni di vita matrimoniale in comune e la Inaudi nella realtà ha appena 35 anni, dimostrandone peraltro pure di meno. Fra gli altri nomi degni di nota sulla locandina vanno senz'altro segnalati quelli dell'americano Burt Young e di Ricky Tognazzi. 3,5/10.
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