Regia di Andrea Zaccariello vedi scheda film
Certo è curioso ritrovarsi ancora una volta in Puglia a parlare di anziani che non muoiono. Dopo il doc rivelazione di Pippo Mezzapesa Pinuccio Lovero. Sogno di una morte di mezza estate, ecco Enrico Brignano nei panni di un imprenditore che, abbandonato dalla moglie (Francesca Inaudi) e dopo tante fregature e relativi debiti contratti con lo strozzino Ricky Tognazzi, tenta la fortuna in un paese pugliese abitato da ottuagenari come impresario di pompe funebri. Naturalmente gli arzilli vecchietti (c’è anche la splendida Anna Orso nella sua ultima apparizione cinematografica), capitanati da Burt Young (sì, proprio lui, il cognato e migliore amico di Stallone in Rocky), non ne vogliono sapere di passare a miglior vita e su questo ripetuto paradosso cerca di sostenersi tutto il film. Difficile capire il senso di questa operazione, diretta da un solido regista pubblicitario che si diverte con la macchina da presa (le inquadrature dall’alto, i dolly...), se non quello di cercare di dare una nuova veste all’attor comico Brignano che qui ha caratteri più sfaccettati, pure un po’ cattivi. Anche se la presenza del mattatore è sempre totalizzante (a farne le spese Francesca Inaudi, relegata a pochissime pose) e si riflette anche in sceneggiatura dove più che dialoghi troviamo veri e propri monologhi che rallentano il racconto. Mentre le battute o suonano vecchie, perché ancorate a una cronaca che sembra già archeologia (i furbetti del quartierino), o fintamente dissacranti ma in realtà triviali (l’insegna delle “Pompe Santilli” a cui manca “funebri”).
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