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Viaggio sola

Regia di Maria Sole Tognazzi vedi scheda film

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La recensione su Viaggio sola

di mm40
4 stelle

Irene viaggia sola. Cinquantenne single, per lavoro gira per alberghi di lusso, valutandoli. I suoi legami sono tutti effimeri, tranne quello con la sorella, in crisi col marito, e con l'ex fidanzato Andrea.

 

La solitudine odierna, in (e di) un mondo nel quale viaggiare - anche lontano - è alla portata ormai di tutti, è quotidianità e abitudine. E ci si abitua a essere sempre meno stanziali, sempre meno radicati al territorio. Questa è la parte interessante del discorso sotteso a Viaggio sola, d'altronde minima componente della trama del film e riflessione neppure troppo originale. Il terzo lungometraggio a soggetto della figlia di Ugo Tognazzi, a cinque anni da L'uomo che ama (2008), è una storia di moderna alienazione affidata a una protagonista efficace e quantomai adatta a ruoli psicologicamente al tempo stesso complessi e fragili: Margherita Buy; ritmo snello e durata limitata ad appena un'ottantina di minuti, Viaggio sola è un film che non ha molto da dire, ma lo dice nei modi giusti. E che per questo merita il Nastro d'argento come miglior commedia, al quale si affianca il David attribuito alla Buy, attorno alla quale d'altronde la sceneggiatura di Ivan Cotroneo, di Francesca Marciano e della regista è costruito (magari dipendendo eccessivamente dal personaggio, va annotato). Nel cast anche Stefano Accorsi, Fabrizia Sacchi e Gianmarco Tognazzi. 4,5/10.

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