Irene (Margherita Buy) è una quarantenne single, senza una famiglia e con un lavoro precario. Lavora come ispettrice di grandi alberghi ed è quindi costantemente in viaggio per far relazioni sulle strutture e valutarne gli standard. La sua vita felice procede senza intoppi fino a quando il suo ex fidanzato Andrea (Stefano Accorsi), divenuto il suo più grande amico, si ritrova a dover gestire, dopo una relazione durata poco tempo, una paternità improvvisa, coinvolgendola nei suoi dubbi e dilemmi esistenziali.
Note
Viaggio sola è un’opera pregna di vissuto, lieve come il passo di chi lo ha compreso. Definisce il confine della solitudine senza costeggiare la pigrizia esistenziale né il languore depressivo, pur inciampando in qualche ridondanza - alcuni incontri inessenziali, artificiose frasi sparse che cercano l’immedesimazione e disperdono il senso - raramente dimentica la giusta temperatura: un calore mai invadente.
Allegoria minimalista che collega la solitudine individuale alla malinconica assenza degli alberghi semivuoti. Pochissime emozioni e troppa chiacchiera da telenovela. Voto 6.
Forse la sceneggiatura risulta un pochino finta ed eccessiva ed a volte le emozioni dei protagonisti non emergono del tutto (tema centrale per un film come questo) ma il tentativo di descrivere una solitudine coercitiva è riuscito in pieno..
Commedia dolce-amara sulla solitudine della donna moderna, il film della Tognazzi è sospeso tra la leggerezza di uno spunto in grado di tenere desta l'attenzione dello spettatore e le riflessioni en passant sulla ricerca di una improbabile felicità al di fuori dei consolidati schemi dell'affettività familiare.
Non nascondo che mi sono avvicinato al film con molto scetticismo: la solita commedia italiana (anche se lontana da quella sguaiata e ridanciana), il consueto personaggio nevrastenico e insicuro della solita Margherita Buy, la banale storiella per tenere su una pellicola ordinaria se non proprio inutile del panorama italiano. E invece no, sorpresa!
Sarà che non nutrivo nessuna particolare aspettativa e che da tempo ho abbassato l'asticella di riferimento nella valutazione delle commedie italiane o sarà invece che un film realizzato senza presunzione si valuta con maggiore benevolenza ma Viaggio sola mi ha positivamente sorpreso.
"Il concetto di benessere e felicità è del tutto soggettivo" e ogni modello di vita nasconde le sue… leggi tutto
Irene è una donna single ultraquarantenne che lavora come "ispettrice alberghiera" muovendosi fra strutture lussuose in diverse nazioni, ma soffrendo una sostanziale solitudine a livello affettivo e anche una certa aridità nei rapporti con le persone più care come la famiglia della sorella. L'incontro con una intellettuale anticonformista in un hotel di Berlino le… leggi tutto
Donna single e indipendente, Irene si divide tra le continue trasferte negli hotels di lusso che recensisce per lavoro ed una vita affettiva distratta e frettolosa che la lega alla famiglia della sorella sposata e ad un ex compagno, ora amico inseparabile. La prematura e improvvisa scomparsa di una donna sola come lei, occasionalmente conosciuta durante un soggiorno berlinese, la faranno… leggi tutto
Gradevole commediola dolceamara dalle originali location , dovute al particolare mestiere della protagonista , una Margherita Buy a suo agio in un ruolo a lei usuale. E' infatti una nevrotica ( e ti pareva ! ) e solitaria ispettrice viaggiante i cui unici legami sono l' ex fidanzato in crisi di paternità ( un discreto ma sacrificato Stefano Accorsi ) e la sorella ( l' altrettanto…
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Commenti (7) vedi tutti
Allegoria minimalista che collega la solitudine individuale alla malinconica assenza degli alberghi semivuoti. Pochissime emozioni e troppa chiacchiera da telenovela. Voto 6.
commento di ezzo24Forse la sceneggiatura risulta un pochino finta ed eccessiva ed a volte le emozioni dei protagonisti non emergono del tutto (tema centrale per un film come questo) ma il tentativo di descrivere una solitudine coercitiva è riuscito in pieno..
commento di Francy99Gradevole esordi di Maria Sole Tognazzi alla regia ...
leggi la recensione completa di daniele64Un bel racconto di storie umane e vite comuni,brava la Tognazzi.....mi permetto di consigliarlo.
leggi la recensione completa di ezioVisione non cosi' valida come si potrebbe facilmente pensare !
leggi la recensione completa di chribio1Commedia dolce-amara sulla solitudine della donna moderna, il film della Tognazzi è sospeso tra la leggerezza di uno spunto in grado di tenere desta l'attenzione dello spettatore e le riflessioni en passant sulla ricerca di una improbabile felicità al di fuori dei consolidati schemi dell'affettività familiare.
leggi la recensione completa di maurizio73Non nascondo che mi sono avvicinato al film con molto scetticismo: la solita commedia italiana (anche se lontana da quella sguaiata e ridanciana), il consueto personaggio nevrastenico e insicuro della solita Margherita Buy, la banale storiella per tenere su una pellicola ordinaria se non proprio inutile del panorama italiano. E invece no, sorpresa!
leggi la recensione completa di michemar