Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Pilota abilissimo, nonostante seri problemi di dipendenze, Whip Witaker riesce a riportare a terra l'aereo in avaria ai suoi comandi, salvando la vita a 96 dei 102 passeggeri, ma perdendo Katerina, l'assistente di volo con la quale aveva una relazione. Considerato un eroe dai media, ma sotto inchiesta per l'elevato tasso alcoolemico rilevato nel suo sangue, l'uomo si ritroverà solo di fronte ai propri sensi di colpa e alla rete di menzogne messa in piedi per nascondere la propria condizione di alcolista e tossicodipendente.
Gradito ritorno di Robert Zemeckis al cinema con attori in carne e ossa, dopo un decennio abbondante dedicato all'animazione in motion capture, Flight può contare su un inizio folgorante, con la lunga sequenza dell'incidente aereo, semplicemente straordinaria per tensione emotiva ed accuratezza della ricostruzione. Il resto del film, la discesa agl'inferi dell'alcolizzato Whitaker, al netto di qualche lungaggine probabilmente eccessiva, è soprattutto affidato alla indubbia bravura del protagonista e all'ottimo cast di contorno (su tutti, John Goodman), al mestiere del regista, alla bella fotografia di Don Burgess (lo stesso di Forrest Gump, Contact, Cast Away e Le Verità Nascoste) e ad una splendida colonna sonora (tranne il tema, francamente un po' tedioso). Il risultato finale è una pellicola densa e corposa, quasi d'altri tempi.
Il miglior Zemeckis da tanto, troppo, tempo a questa parte: 8/10.
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