Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
"Dio esiste in ogni cosa che facciamo"
Frase pronunciata da un giovane malato di cancro al comandante Whip Whitaker,comandante d'aereo e artefice d'un miracolo incredibile.Non si sa se è la mano di Dio,il destino o un alterazione di riflessi causata dall'assunzione di droga e alcol.Whitaker evita un disastro annunciato,salva dalla morte 96 persone con una manovra sensazionale.Eroe nazionale o debosciato dedito ai vizi? Zemeckis pone il quesito,donando alla sua pellicola un fondo d'ambiguita', di certo retorica e ritrita,un tocco da sensazionalismo hollywoodiano.Whitaker "grazie" ad una scampata tragedia viene smascherato nelle sue fragilita'. Abbandonandosi ai fumi della droga e dell'alcol egli "sorregge" una personalita' distrutta dall'abbandono e la solitudine."Flight" è opera "parterre" nella carriera di Zemeckis,lontana dalle sperimentazioni degli ultimi anni, vicina ad un cinema piu' umanistico,sgombrante il campo delle ipocrisie yankees.Eccellente in questo senso la caratterizzazione di Denzel Washington,enorme nel tratteggiare un totem dalla facciata aggressiva ed arrogante,ma bisognoso piu' di ogni altro di calore umano.Il film di Zemeckis è percio' suddiviso in due fasi: la prima disegna e svolge lo schema "spettacolare" , nella manovra o nella concitazione precedenti il fortunoso atterraggio.Qualcosa di gia' visto in pellicole all' "americana" di disastri aerei con terroristi e piloti eroi.La seconda è piu' avvolgente, dal tocco emozionale,vi è la parabola "burocratica" ed umana di Whitaker,attorniato da sindacalisiti o avvocati rampanti come Don Cheadle.Le figure di Cheadle e Badge Dale sono la burocrazia che "insabbia",coprendo umori bruciati dai vizi,tutto per mantenere la "facciata" nazionalistica dell'eroe.Vi è poi la figura caricaturale e macchiettistica di John Goodman,pusher di Whitaker ed hippy in stile Woodstock fuori tempo massimo.Una sorta di "deus ex machina" all'incontrario,Goodman è la "maschera" comica all'interno del dramma,uno che "spacca" in due il film,dissacrando col suo stile "panza e presenza" punte altrimenti drammatiche.Zemeckis sceglie per "Flight" una soluzione filmica molto fruibile,adatta all'esigenze dello spettatore,"Flight" è un film ben girato,forse intriso di tematiche obsolete,come la fragilita' umana data in pasto ai media in forma "eroistica".Come in Forrest Gump, Zemeckis sceglie la soluzione da "personaggio unico",dove i caratteristi hanno un ruolo di contorno,forse qui appena abbozzati e non approfonditi.La coralita' del film non è il punto di forza,tutto è sorretto dall'affascinante e potente Denzel Washington."Flight" registicamente non è innovativo,ma si lascia guardare,coinvolgendo ed appassionando.Ero perplesso sul dare 3 stelle o 4,per la forma un po scontata,dove noi spettatori non "svisceriamo" la storia,ma è il film a farlo per noi.Ho deciso per le 4 stelle,"Flight" è un film godibile nella fattura e nel protagonista, insegnandoci sopratutto nel finale la liberta' d' essere nelle nostre umanissime debolezze,all'infuori delle facciate finte e retoriche,che non ci appartengono.Whip Whitaker è semplicemente un predestinato,guidato (o aiutato) dalla mano divina,un uomo con sfaccettature e ambiguita' dove il suo "vizio" sembra alterarne "positivamente" gli effetti.Egli sceglie di autoconsumarsi oppure ricerca solo se stesso? questo Zemeckis non ce lo dice,lasciandoci la liberta' di scegliere o capire.....
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