Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Dopo anni passati a sperimentare e a percorrere altri sentieri, Zemeckis torna a girare un film 'normale': 'Flight' sconta una improbabilissima sceneggiatura scritta da John Gatins - a mio modo di vedere inspiegabilmente candidata all'Oscar - che tocca ben tre generi, il catastrofico, il mélo e la breve parentesi finale impostata sul giudiziario, nessuno dei quali convincente appieno.
Se la prima parte denota una bravura nel filmmaker nel costruire tutta la lunga sequenza dell'incidente aereo - anche se c'è parecchio da obiettare sul personaggio del pilota sbronzo e strafatto ma comunque capace con manovre spericolate e saldezza di nervi a salvare quasi tutti - nella seconda, improntata sul descrivere la deriva fisico-esistenziale di Whip Whitaker (Denzel Washington alla sesta candidatura all'Oscar) abbondano i cliché melodrammatici, mentre la conclusiva ci riserva un pistolotto moralistico francamente indigesto.
Due scene irresistibili, anche se praticamente identiche ed assurde, quelle che vedono un John Goodman che, come dice giustamente la recensione della rivista, pare uscire da un film dei Coen o di Tarantino e ha il compito di rimettere in sesto il pilota con dei metodi poco ortodossi.
Difficile da commentare la prova di Washington: non mi ha particolarmente impressionato per presenza e mimica facciale e per quanto riguarda la voce, pur confermandosi Pannofino un gran doppiatore, sospendo il giudizio.
Non particolarmente memorabili Don Cheadle e Melissa Leo.
Voto: 5.
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