Regia di Giulio Manfredonia vedi scheda film
Purtroppamente sono rimasto deluso di nuovo. Per uno che ricorda le allucinanti descrizioni calcistiche di Frengo in tv non basta averlo ritrovato mentre droga le certezze di uomini di chiesa sulla sacralità della famiglia di Gesù e su come lo stesso fù fecondato. Di nuovo però non c'è traccia di regia e se è vero che il percorso carcere-parlamento è più possibile di quello contrario, non si capisce il ruolo di alcuni presenti ( Villaggio) è il grottesco non riesce ad essere dominato. Le scene più sono piene di persone meno reggono e i tre personaggi come fanno ad incastrarsi se manca una trama degna di questo nome? Di nuovo la risata è di pancia, le maschere di Albanese al cinema affogano nel grottesco senza limiti quando vorrebbero descrivere con cinismo la realtà. Così tra bretelle, fumo e escort si smarrisce il senso del ridicolo ci si dimentica anche che tra poco andremo di nuovo a votare gente così. Non si può attaccare il qualunquismo con un film qualunque, non si può scalfire l'anti-politica con l'anti-cinema, non si può fare un film senza regia e senza storia.
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