Regia di Shane Black vedi scheda film
Io sono legione.
Il capitolo d’arrivo di un personaggio più a suo agio – a mio avviso – in situazioni corali piuttosto che in solitaria, si rivela un mezzo disastro. Senza una reale storia da raccontare, si pone quale raccordo tra il precedente “The Avengers” del 2012 ed i successivi capitoli del (seriale) M.C.U..
Si ritrova quindi un Tony Stark con attacchi di panico (sic !) in seguito agli eventi occorsi a seguito dell’invasione aliena di New York e con una nuova serie di (sterili) paturnie da offrire in pasto agli spettatori. Personaggio, mai come in questo caso, vittima di una scrittura bolsa ed inconsistente: una sceneggiatura ripetitiva e mediocre che non trova migliore soluzione che moltiplicare gli antagonisti (reali o presunti) del nostro eroe. Nel tentativo (vano) di mascherare per 130 minuti di durata la pochezza del plot (fuori scala anche per un film di supereroi). A nulla servono - dicevamo - né la moltiplicazione dei nemici (Guy Pearce – alla lunga fastidioso - e uno sprecato Ben Kingsley) né i continui (telefonati) colpi di scena per risollevare un prodotto (quasi) indifendibile.
Vale esclusivamente come saggio metatestuale sulla natura “usa e getta” dell’eroe fumettistico, sacrificato nelle sue numerose effigi robotiche - stante la sua natura non biologica – al martirio consumistico dal suo deus ex machina Tony Stark. nella lunga ed estenuante battaglia sulla petroliera. O come tentativo metafisico di testamento apocrifo di un personaggio che si scopre sacrificabile e sostituibile.
Praticamente da chiunque.
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